Banda larga ad Abruzzo Engineering, guai per la giunta Del Turco

23 Settembre 2010   09:53  

La società partecipata dalla Regione Abruzzo Engineering continua ad essere al centro di attenzioni giudiziarie.
Alcuni lavori affidati alla società senza alcuna gara ad evidenza pubblica, in particolare la modernizzazione della rete Internet e lo sviluppo della banda larga negli enti locali, stanno mettendo nei guai la ex giunta regionale di centrosinistra.
La Corte dei Conti avrebbe nei giorni scorsi "costituito in mora" l’ex Giunta del Turco e due dirigenti della Regione Abruzzo per la "faraonica" commessa da 53 milioni di euro per la realizzazione della banda larga. A rivelarlo è Il Messaggero Abruzzo in edicola oggi.
I giudici contabili hanno sospeso i termini di prescrizione sul presunto danno erariale (che si estingue dopo cinque anni) quantificato in circa 5 milioni di euro. Per i giudici della Corte dei Conti apparirebbe dunque fondato il danno erariale, quantificato dopo la maxi inchiesta portata avanti dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila.
I destinatari del provvedimento della Corte dei Conti sono Ottaviano Del Turco, Enrico Paolini, Tommaso Ginoble, Elisabetta Mura, Giovanni D’Amico, Franco Caramanico, Ernesto Esposito, Nello Ventresca, Mimmo Srour, Bernardo Mazzocca e Fernando Fabbiani.
Secondo le Fiamme gialle dell’Aquila, il presunto danno erariale sarebbe dovuto dal mancato risparmio che la Regione Abruzzo avrebbe potuto realizzare se avesse dato vita ad un bando di gara con evidenza pubblica anziché assegnare l’appalto alla società Selex per un importo di 53 milioni di euro.
L’annoso problema di cui si dibatte da tempo nelle stanze della politica, sta nella quota di capitale privato di Finmeccanica, che attraverso la controllata Selex service management è uno dei soci di Abruzzo engineering insieme a Regione e Provincia dell’Aquila: si tratta di un 35% di azioni sufficiente a "inquinare" la natura pubblica del partner e a rendere teoricamente impraticabile quello che i tecnici chiamano affidamento in house. La Regione, insomma, non potrebbe considerare la sua società per azioni come un qualsiasi ente strumentale. E nella scelta di un partner privato dovrebbe rispettare le norme europee sulla concorrenza, cioè fare una gara pubblica, cosa che, nel caso della banda larga, non sarebbe avvenuta.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore