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Mentre quel che resta della “politica” continua a discutere sulle responsabilità degli uni o degli altri, si profila il fondato rischio della città abbandonata, causato dalla mancanza di chiarezza e di azioni concrete che devono al contrario dare energia e linfa vitale a chi crede nella vita della città con proposte reali e programmazione che vedano una immediata applicabilità in uno strumento per pensare la ricostruzione a 360 gradi dove le attività economiche, i cittadini, le istituzioni pubbliche e private si vedano partecipi con confronti, ove mantenere un rapporto saldo con e per L’Aquila collegato al territorio Nazionale per dare speranza a questa nostra città.
Basta enunciazioni, basta teatrini della non politica. Dare tutti insieme (destra, centro, sinistra/maggioranza o opposizione) una prospettiva in cui la comunità è speranza e visione del futuro, chiamare a raccolta tutti quelli che vogliono salvare questo territorio, con grande forza per rappresentare un punto di riferimento, che ad oggi è mancato a tutti i livelli, per evitare che l’attuale crisi possa sviluppare processi sia di compattazione autoritaria che di disgregazione del tessuto connettivo dell’economia e della società. Entrambi i casi pericolosi per tutti. C’è pertanto bisogno di una diversa forza trainante, non solo per essere realizzate, ma anche per concepire e progettare nelle loro articolazioni qualsiasi trasformazione sostanziale.
Una forza del genere ad oggi non c’è stata.
Ma per una riconversione di vasta portata non bastano la difesa, la rivendicazione e il conflitto; servono progettualità, valorizzazione dei saperi e delle competenze mobilitabili, aggregazione non solo dell’associazionismo, ma anche di imprenditorialità e di presenze istituzionali.
Agostino Del Re
direttore provinciale Cna L'Aquila