Bimba dimenticata in auto: La ricostruzione di quel terribile mattino e domani l'autopsia

22 Maggio 2011   21:02  

Un dettaglio, con ogni probabilità, per l'uomo chiuso nel suo dolore, ma Lucio Petrizzi, il docente universitario teramano che mercoledì scorso ha dimenticato in auto la figlia di 22 mesi, morta ieri dopo tre giorni di coma, affronterà con un'ipotesi di reato 'piu' leggerà il dolore mescolato al rimorso per la morte della sua primogenita e il peso di una posizione giudiziaria aperta.

Il magistrato che conduce l'inchiesta, il sostituto procuratore di Teramo Bruno Auriemma, ieri sera lo ha formalmente indagato per omicidio colposo, come atto dovuto e necessario perché si possa procedere, domani, con l'autopsia sul corpicino di Elena. Il reato è previsto dall'articolo 589 del codice penale.

Si è trattato della modificazione dell'iniziale ipotesi, informale, di abbandono di minore. Secondo quanto confermato dal pm, raggiunto telefonicamente dall'ANSA, si tratta di reato meno grave di quello di abbandono di minore aggravato dalla morte (art. 591, 3° comma) di competenza della Corte d'Assise e che prevede da 3 a 8 anni di reclusione.

Lo stesso pm ha voluto sottolineare come il suo arrivo ad Ancona, nel pomeriggio di ieri, sia stato necessario per un colloquio con il padre della piccola, ai fini della valutazione dell'elemento soggettivo del reato, dell'esclusione del dolo e, dunque, per derubricare l'iniziale ipotesi in quella di minore gravità, affinché la famiglia della bimba non fosse colpita due volta dalla medesima tragedia.

Il reato di omicidio colposo ipotizzato confermerebbe che il papà di Elena ha agito come un automa, completamente slegato dalla realtà che lo circondava, quel mercoledì mattina.

Elena sarebbe tornata all'asilo dopo cinque giorni di assenza. Il lavoro dell'uomo, la casa appena costruita, la compagna quasi al termine della sua seconda gravidanza e chissà quanti altri pensieri hanno distolto la sua mente dal tragitto abituale. Nemmeno la telefonata della compagna a metà mattinata lo ha riportato alla realtà di una bimba mai scesa dall'auto.

E, secondo altre fonti, non lo ha aiutato neanche l'essere tornato in mattinata all'auto in sosta nel parcheggio dell'università, perché i vetri oscurati del suo pick-up gli hanno impedito di vedere all'interno e di scorgere Elena.

Se ce ne fosse stato bisogno, tutto questo ha probabilmente convinto il magistrato che l'uomo non ha coscientemente omesso assistenza alla sua bimba. Intanto, il magistrato, ha confermato per le 11 di domani mattina negli uffici della Procura di Teramo l'affidamento dell'incarico al medico legale Giuseppe Sciarra per l'autopsia di Elena che sarà eseguita nel pomeriggio ad Ancona.

Dopo, l'acquisizione delle cartelle cliniche e il nulla-osta per la sepoltura.


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