Bimbo morto a Pescara: chiesto il processo per i medici

18 Gennaio 2012   09:51  

A due anni e mezzo dalla morte di Paolo Alinovi, il bimbo morto all'ospdale di Pescara il 29 luglio 2009, il Pm chiede il processo per cinque medici ritenuti responsabili della morte, avvenuta dopo due interventi chirurgici.

I medici di chirurgia pediatrica sarebbero responsabili di una serie di imperizie e negligenze. Tra loro il primario del reparto, per tutti l'accusa è di omicidio colposo in cooperazione. Escono dall'inchiesta 6 degli undici indagati iniziali.

La richiesta di giudizio riguarda il primario Pierluigi Lelli Chiesa, 60 anni, di Roma, residente a Pescara, considerato una sorta di luminare; i dirigenti di Chirugia pediatrica Carlo Rossi, 57, di Loreto Aprutino, Michele Favale, 56, di Castellaneta (Teramo), Luigi Sardella, 55, di Notaresco (Teramo) e il dirigente anestesista del reparto di rianimazione Antonello Persico, 54, di Chieti, residente a Pescara. 

Il nenonato fu ricoverato a Pescara a maggio del 2009 e operato una prima volta per sub occlusione intestinale, poi il 28 luglio venne sottoposto a una seconda operazione di chiusura della stomia di cui era portatore. Secondo il pm Salvatore Campochiaro i medici avrebbero "cagionato la morte per anemia acuta, dovuta ad un grave disturbo della coagulazione, da un gravissimo stato di shock ipovolemico, da insufficienza renale acuta e da una severa iperpotassiemia", tutte complicanze conseguenti al secondo intervento chirurgico addominale al quale il bimbo era stato sottoposto. 

Fondamentali per l'inchiesta le consulenze tecniche del medico legale Cristian D'Ovidio e la perizia svolta in incidente probatorio del professor Giuseppe Fortuni e del dottor Fabrizio Demaria.

Il 27 marzo l'udienza dal giudice. 


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