Sull'ispezione di 288 strutture, tra parchi acquatici e piscine utilizzate a scopo ricreativo, 83 sono risultate irregolari, ovvero il 28%.
E il bilancio dei controlli effettuati dai carabinieri del Nas, che hanno anche disposto dieci provvedimenti di chiusura nei confronti di altrettanti impianti e aree ricreative acquatiche ritenuti abusivi o a causa di gravi criticità ritenute incompatibili con la prosecuzione dell'attività ludica e con la frequentazione degli utenti.
Tra questi, in quattro episodi nelle province di Messina, Viterbo e Latina, è stata accertata "la inidoneità delle acque utilizzate negli impianti natatori e di divertimento, rilevando anche elevati contenuti di coliformi fecali e cariche batteriche, tali da rendere l'acqua pericolosa per la salute umana a causa di potenziale rischio di tossinfezioni".
In Abruzzo sono stati sanzionati i titolari di tre parchi acquatici, dislocati nelle provincie di Chieti e L’Aquila dove, nel corso dei controlli sono state accertate l’assenza dei registri dei controlli biologici dell'acqua e la carente manutenzione dei locali adibiti a infermeria e spogliatoi che sono risultati sporchi e contenenti materiali estranei rispetto alla destinazione d'uso.
Sono state, inoltre, rilevate carenze igienico-sanitarie e gestionali nei punti di ristoro facendo scattare il sequestro di 20 chili di alimenti sprovvisti di tracciabilità.