Non accenna a placarsi la polemica sul riparto dei fondi destinati alle borse di studio per gli universitari.
La denuncia del vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, ha prodotto un vero e proprio tornado, con reazioni stizzite da parte di associazioni studentesche e rappresentanti delle istituzioni del capoluogo, alle quali ha tuttavia fatto da contraltare un assordante silenzio da parte dell'assessore Paolo Gatti e del presidente della Regione Gianni Chiodi.
Quest'ultimo, proprio ai microfoni di Abruzzo24ore.tv, si è limitato ad un "approfondirò la questione", paventando, comunque, una responsabilità dei dirigenti nella modifica del riparto. Mentre l'assessore sembra abbia assunto l'atteggiamento di un vero e proprio muro di gomma, che non si è lasciato scalfire nemmeno dalle dure critiche, al limite dell'offesa, di De Matteis che gli ha dato dell'ignorante paragonandolo al "trota" Renzo Bossi.
Tutto ruota intorno alla modifica, chiesta ed ottenuta da Gatti, dello schema del decreto sul riparto del Fondo di intervento integrativo per l'erogazione delle borse di studio per l'anno 2009, con la contestuale eliminazione del riferimento alla esclusiva destinazione delle risorse aggiuntive - 3,1 milioni di euro - agli universitari aquilani.
In questo modo, l'assessore all'Istruzione ha potuto dirottare all'ateneo della sua Teramo somme ingenti, ben al di sopra di quelle di cui potranno godere i borsisti iscritti all'Università dell'Aquila.
De Matteis, ancora ieri, era tornato sull'argomento, dicendosi sgomento per lo "sconcertante silenzio" di Chiodi.
Di "scelta scellerata" ha parlato l’assessore al Diritto allo studio del Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane, che ha invitato Chiodi e Gatti ad un ripensamento. "Un altro colpo basso a discapito dell’Aquila - ha commentato la Pezzopane - dopo il dirottamento dei fondi della cultura con la legge 43, con cui altre province abruzzesi sono state avvantaggiate a scapito del capoluogo di regione, si ripete lo stesso scenario con le borse di studio. A pagarne le conseguenze sono gli universitari che studiano a L’Aquila e che hanno scelto di rimanere nel nostro Ateneo, con tanti sacrifici".
Nel frattempo, insorgono gli studenti, che puntano l'indice sulla reiterata manifesta incompetenza di Paolo Gatti in materia di diritto allo studio.
"Mai come quest’anno il disinteresse della Regione Abruzzo, in merito al diritto allo studio, è stato di proporzioni così vaste" tuona l'Unione degli universitari. "Per il corrente anno accademico 2010/2011 - spiega il sindacato studentesco - sono stati stanziati per le borse di studio soltanto 600.000 euro per gli studenti iscritti all’ Università degli studi dell’Aquila e tale somma riesce a garantire una copertura ridicola, pari a circa il 20% degli idonei".
"Mai registrata - secondo Roberto Naccarella, Marco Taraborrelli, Chiara Carulli, Jessica Colacillo e Valentina Ciaccio - una copertura così bassa della graduatoria per le borse di studio all’Aquila, che va ad aggiungersi ad una quasi totale mancanza di servizi. L’Udu in questi mesi si è più volte mobilitata per contestare l’indifferenza della Regione e l’operato del Presidente Chiodi e dell’Assessore Gatti, anche con l’imponente manifestazione del 17 Novembre davanti alla Regione stessa, dove una delegazione di studenti non è stata ricevuta ma invitata ad un incontro il 22 novembre successivo. In questo incontro tra una delegazione dell’Udu, il Presidente della Regione Abruzzo Chiodi, l’Assessore Regionale al diritto allo studio Gatti, il Commissario Straordinario all’Adsu D’Ascanio e il vice presidente della regione De Matteis, Gatti garantiva che l’Adsu L’Aquila avrebbe ottenuto entro breve tempo i fondi per soddisfare tutte le domande di borsa di studio (beneficiari e idonei). Non solo questo fondo non è arrivato, ma addirittura assistiamo ad un taglio indiscriminato ad un fondo emergenziale destinato all’Azienda per il Diritto allo Studio di un territorio colpito da un evento sismico di così grave portata".
Ricorda l'Udu in una nota: "In data 2 Luglio 2010 la Regione Abruzzo comunicava quanto segue: 'il Ministero, in considerazione degli eventi sismici che hanno interessato il territorio abruzzese, al fine di garantire il conseguimento della borsa di studio agli studenti idonei iscritti nelle università abruzzesi, e in particolare in quella di L’Aquila, ha destinato una quota aggiuntiva di euro 3.196.172,49 da erogare interamente alla provincia di L’Aquila'.
In data 29 novembre 2010 tale protocollo viene disatteso con una nuova comunicazione inviata alle tre Aziende per Diritto allo Studio da parte della Regione Abruzzo, dove si ritrattava interamente la precedente destinazione della quota".
"Infatti - continua l'Udu nella nota - viene deciso di ripartire il fondo Miur diventato di soli 2.551.665,62 nel seguente modo:
a) il 50% della somma è assegnato esclusivamente all’Azienda per il diritto agli studi universitari de L’Aquila;
b) il restante 50% della somma è ripartito in parti uguali tra le aziende D.S.U. di Chieti, L’Aquila e Teramo".
L’Udu si dice "indignata dell’operato del Presidente Chiodi e dell’Assessore Regionale per il Diritto allo Studio Gatti, i quali hanno completamente disatteso le promesse fatte nella riunione sopra citata, continuando a dimostrare totale incompetenza in materia di diritto allo studio e disinteresse verso la ripresa dell’Aquila città universitaria, non investendo su alcun tipo di servizio sulla popolazione studentesca".
Gli universitari dell'Udu chiedono che "la quota in questione venga destinata per intero all’Adsu L’Aquila, come da disposizione ministeriale, e invitiamo nuovamente l’assessore Gatti a dimettersi dal suo ruolo, in quanto ha dimostrato ancora una volta la sua totale inettitudine, incapacità e disinteresse in materia di diritto allo studio".