Misteriosa scomparsa sul Gran Sasso: indizi inquietanti dal camper rimosso oggi

04 Dicembre 2025   19:14  

Le ricerche di Karol Brozek proseguono tra condizioni meteo difficili, nuove analisi tecniche e il lavoro congiunto di soccorritori, Prefettura e autorità polacche.


È stato rimosso dall’area di sosta il camper con cui Karol Brozek, cittadino polacco di 44 anni, aveva raggiunto Campo Imperatore prima di scomparire circa quindici giorni fa sul Gran Sasso. L’intervento, affidato a una ditta specializzata su disposizione delle autorità competenti, si inserisce nel quadro degli approfondimenti logistici utili alle indagini.

Le ricerche sull’altopiano proseguono senza sosta sotto il coordinamento della Prefettura dell’Aquila, con il coinvolgimento dei tecnici del Soccorso Alpino Abruzzo, del Sagf, dei Vigili del fuoco e delle altre strutture operative impegnate nel dispositivo. Nelle ultime giornate sono stati condotti ulteriori sorvoli con l’elicottero di Eliabruzzo, equipaggiato con tecnologia Recco, ma finora senza riscontri significativi. Le condizioni meteo variabili continuano a limitare le ispezioni in quota, imponendo alle squadre un impiego costante di attrezzatura invernale e sci da alpinismo.

La sorella del disperso, Diana Brozek, riferisce di essere in contatto continuo con l’ambasciata polacca, che sta seguendo il caso in coordinamento con le istituzioni italiane. Conferma l’esistenza di un tavolo tecnico incaricato di analizzare filmati di videosorveglianza, tracciamenti di localizzazione e nuovi elementi, tra cui un secondo monitoraggio nell’area del rifugio Duca e un segnale attribuibile all’orologio del fratello. Diana sottolinea di voler evitare polemiche, ribadendo piena fiducia nel lavoro dei soccorritori e chiedendo comunicazioni ufficiali che chiariscano in modo sistematico le attività svolte, nella convinzione che una condivisione accurata possa rendere le ricerche “quanto più efficaci possibile”.

L’impegno del soccorso alpino è scattato poche ore dopo la segnalazione della scomparsa. Il camper, rimasto per giorni nei pressi dell’Osservatorio di Campo Imperatore, era stato uno dei primi elementi a richiamare l’attenzione degli investigatori, diventando ora parte degli accertamenti avviati per ricostruire gli spostamenti dell’uomo nei momenti precedenti alla scomparsa.


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