Politiche montane, rinvio decisivo sui criteri: confronto aperto tra Regioni e Governo

18 Dicembre 2025   19:56  

Slitta l’approvazione dei nuovi parametri per la montagna dopo l’intesa in Conferenza Stato-Regioni, lunedì tavolo politico con il ministro Calderoli per una proposta condivisa.

Si apre una nuova fase di confronto istituzionale sulle politiche per la montagna. La Conferenza Stato-Regioni ha infatti accolto la richiesta avanzata dalle Regioni di rinviare l’approvazione dei nuovi criteri previsti dalla riforma in discussione, rimandando ogni decisione a un ulteriore approfondimento politico e tecnico.

A darne notizia è l’assessore regionale Roberto Santangelo, che ha espresso apprezzamento per la disponibilità mostrata dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli. «La Conferenza ha condiviso la proposta di rinvio – ha spiegato Santangelo – e ringraziamo il ministro per aver accolto questa richiesta, dimostrando apertura al dialogo costruttivo tra Governo e territori».

Secondo l’assessore, le Regioni non mettono in discussione l’impianto generale della riforma, ma chiedono una revisione dei criteri e dei parametri di riparto, affinché risultino più equi e maggiormente rispondenti alle reali esigenze delle aree montane, spesso caratterizzate da fragilità strutturali, spopolamento e difficoltà di accesso ai servizi essenziali.

Nel corso della seduta, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, presente in rappresentanza delle Regioni al posto di Federico Fedriga, ha annunciato un passaggio ritenuto cruciale: lunedì mattina è previsto un incontro con il ministro Calderoli, al quale parteciperà lo stesso Santangelo. In quell’occasione verrà presentata una nuova proposta, frutto del lavoro congiunto delle amministrazioni regionali.

L’obiettivo dichiarato è arrivare a una soluzione condivisa che tenga insieme sostenibilità finanziaria, tutela dei territori montani e riconoscimento delle specificità locali, evitando criteri standardizzati che rischierebbero di penalizzare le realtà più periferiche. Il rinvio deciso in Conferenza rappresenta quindi un passaggio interlocutorio, ma strategico, in vista di un accordo più equilibrato tra Stato e Regioni.


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