Box del sesso, il Comitato per i diritti delle prostitute: "Garantiscono sicurezza"

Favorevole anche l'ex assessore alla Polizia Municipale Iovine

30 Agosto 2013   10:08  

Prosegue il dibattito intorno alla proposta lanciata giorni fa dal sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia di impiantare nella cittadina i cosiddetti box del sesso per combattere il fenomeno della prostituzione sulle strade, da tempo realtà consolidata in vari Paesi europei ed anche qui in Italia, come a Venezia e a Napoli.

Molti i pareri contrari, come quello del gruppo consiliare PdL e dell'ex assessore Anthony Aliano, che ha controproposto una raccolta firme per dire "no" all'idea del primo cittadino, ma sono altrettanti i pareri favorevoli, come quello del Comitato per i diritti civili delle prostitute (Cdcp): "Siamo favorevoli a tutte le iniziative che garantiscono maggiore sicurezza a chi esercita laprostituzione", ha dichiarato Pia Covre, attivista del Cdcp, "per cui considereremmo un passo in avanti l'eventuale decisione del Comune di istituire i box del sesso, naturalmente con un'attività parallela di informazione circa le adeguate protezioni sanitarie ed in modo tale da assicurare il rispetto dei diritti umani e la privacy di lavoratrici e clienti".

Alle parole di apertura del Cdcp fanno eco quelle dell'ex assessore comunale alla Polizia Municipale, Vittorio Iovine, che ha sottolineato "l'importanza di agire a 360° contro il fenomeno della prostituzione di strada, che qui a Montesilvano ha raggiunto livelli di portata davvero elevata, per cui gli interventi atti a risolverlo devono contenere una funzione al tempo stesso punitiva, umanitaria e permissiva, tra cui anche i box, che sono però solo uno dei tanti strumenti possibili".

 


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