Bruxelles, beccato in un festino a luci rosse durante pandemia, si dimette eurodeputato ungherese

02 Dicembre 2020   10:05  

Tutto si è consumato venerdì notte, quando la polizia ha fatto irruzione in un locale nei pressi della Grand Place a Bruxelles identificando i presenti, tra cui alcuni diplomatici, fermando 25 persone, accusate di aver infranto le restrizioni anti-Covid. In atto, un festino a luci rosse con alcool e stupefacenti.

Presente anche Jozsef Szajer, eurodeputato ungherese eletto tra le fila del partito conservatore di Viktor Orbán che, come riportano i media locali, avrebbe tentato la fuga alla vista degli agenti. "Mi rincresce profondamente di aver violato le restrizioni anti Covid, è stato un atto irresponsabile da parte mia, sono pronto a pagare la multa. Con le mie dimissioni ho tratto le conclusioni politiche e personali.

Mi scuso con la mia famiglia, con i miei colleghi, con i miei elettori", si legge nella nota divulgata dal politico di Fidesz. "Non ho fatto uso di droghe, mi sono offerto di sottopormi al test ma non l'hanno fatto", ha aggiunto Szajer, precisando che la pasticca di ecstasy trovata sul posto non era la sua. Il politico ungherese ha parlato di "un passo falso strettamente personale" da "non estendere al mio Paese o al mio partito politico".

Secondo una nota dell'ufficio del procuratore, l'uomo sarebbe stato identificato dopo essere stato visto da un passante mentre "scappava dal locale al primo piano lungo una grondaia; aveva le mani insanguinate, forse ferito durante la fuga". ​

Raggiunto dagli agenti, "l'eurodeputato avrebbe invocato l'immunità parlamentare" riferisce il quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuwse entrando nei dettagli del party "per soli uomini, in evidente contrasto con l'immagine pubblica di sostenitore della famiglia naturale uomo-donna".


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