Bunga bunga proletario in pineta: quattro denunce

03 Dicembre 2010   10:53  

E chi lo ha detto che il bugna bunga e i party selvaggi siano solo roba da ricchi da consumarsi in villoni di altissime cariche dello Stato in compagnia di avvenenti intrattenitrici, scelte e selezionate da un direttore di un telegiornale, talvolta scortate dalle forze dell'ordine  a spese del contribuente?

Non è detto: ieri i carabinieri hanno sorpreso due operai trentenni di origine molisana a consumare una gioiosa orgetta dentro la loro automobile, una piccola Punto, insieme a due prostitute romene di 24 anni, ovvero escort più a buon mercato.

Il posto prescelto dove parcheggiare per la camporella non è stato però tra i più felici. Un luogo non sufficientemente appartato nei pressi di una pineta, in via Metauro, tra Silvi Marina e Montesilvano.

Vero è che i due avevano grossolanamente provveduto a coprire i vetri dell'auto con fogli di giornale ma ciò non ha impedito a un'indomita ed occhiuta pattuglia di vigili di sgominare l'ondeggiante alcova. A seguire imbarazzate giustificazioni e una multa salata: di 500 euro ai clienti, anche per intralcio al traffico, e 300 euro alle prostitute adescatrici.

Ma i due rischiano anche molto di più: una recente sentenza della Corte di Cassazione recita testualmente: "Praticare attività sessuale che comporti qualsiasi tipo di nudità, è di per sé da considerarsi un'offesa al pudore ed alla pubblica decenza in qualsiasi condizione, anche se si è in luoghi isolati e non illuminati, in quanto sono sempre da considerare luoghi pubblici, e quindi fruibili da tutti i cittadini, bambini e minorenni compresi". E significa rischiare fino a tre anni di reclusione.

Tutto è iniziato quando una coppia è stata scoperta ad amoreggiare in auto e, dopo essere stata denunciata dai Carabinieri che li avevano sorpresi a consumare un rapporto completo nel parcheggio di una discoteca (alle 3 del mattino), è arrivata a patteggiare un mese di reclusione. Ora però la sentenza di primo grado del Tribunale di Arezzo è stata ribaltata da quella della Corte di Cassazione, che li ha condannati a tre anni.

Secondo i giudici della Suprema Corte fare sesso in auto, anche se in disparte e di notte, è un reato che merita tre anni di carcere. I più maliziosi potrebbero obiettare che un escamotage sarebbe quello di oscurare i vetri dell'auto, magari con dei giornali o addirittura con i vestiti, ma sta di fatto che con questo precedente la Cassazione decide che fare l'amore in auto costa fino a 1095 giorni di reclusione.

Il decoro della nazione è salvo.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore