Buoni Pasto, Arriva la Stretta dei Supermercati. Se Ne Può Spendere Uno Al Giorno. Ecco la Petizione

02 Settembre 2015   09:29  

Era attesa a giorni ed è arrivata al ritorno dalle ferie estive.

Stiamo parlando della "stretta" dei supermercati sull'uso e consumo dei buoni pasto o ticket dati come ristoro per pranzo o cena dalle società ai propri dipendenti che lavorano a cavallo del pasto e che non possono usufruire di un eventuale servizio mensa dell'azienda.

Il governo prima dell'estate ha recepito una direttiva europea con la quale si stringevano i termini di spesa dei tagliandini cartacei e si stimola l'adozione dei più "controllabili" ticket elettronici.

Di fatto le aziende ancora non si sono adeguate ed i dipendenti si trovano nella situazione che fino a prima della "riformina" potevano utilizzare i ticket per fare la spesa nei supermarket e cumulare il loro valore, oggi non lo possono più fare perchè i supermercati ne accettano, come da riforma, al massimo uno per giorno.

Di qui è nata una petizione popolare su internet per far tornare sui propri passi il governo o, quantomeno, agevolare e velocizzare il passaggio al digitale (che non ha di questi problemi).

Per chi ha indetto la petizione e per chi la firma, infatti, il buono pasto è divenuto una specie di assegno di mantenimento, il modo per far quadrare i conti a fine mese disponendo di un "tesoretto" di buoni per fare la spesa per tutta la famiglia.

Un modo, insomma, per aggirare il volere del legislatore del tempo che li ha concessi come diritto del lavoratore al pasto se fuori dal luogo di lavoro o se lo stesso non era attrezzato per fornire lo stesso al dipendente.

Questo il testo della petizione:

Egregio Ministro,mi rendo perfettamente conto che Lei, abituato a ragionare quotidianamente con i suoi omologhi in Europa e nel resto del mondo in termini di migliaia di miliardi di €uro, possa ritenere la questione del tutto marginale, ma da impiegato mi permetto di farle notare che da anni, per noi lavoratori dipendenti, i buoni pasto erogati dalle nostre aziende (circa 100€ al mese) rappresentano ormai un sostegno insostituibile per le nostre famiglie che hanno difficoltà (o in molti casi non riescono più) ad arrivare alla fine del mese. NON POSSIAMO FARNE A MENO! So bene che l'obbiettivo della legge di stabilità non è quello di disincentivare l'uso di tale strumento, ma piuttosto accompagnare le aziende in un percorso di digitalizzazione e tracciabilità, trainate dal beneficio della defiscalizzazione ed avvicinandole maggiormente allo standard europeo. Tuttavia, come spesso accade nei casi in cui non si sa bene come comportarsi, le grandi catene di distribuzione alimentare hanno già iniziato a rifiutare il cumulo dei buoni per fare la spesa ponendo di fatto limiti all’utilizzo di UN SOLO BUONO AL GIORNO. E, ribadisco, sto parlando di fare la spesa, di cibo quotidiano. Spero si renda conto che se non arriveranno a stretto giro rassicurazioni in tal senso da parte del Governo e del suo Ministero, ci troveremo molto presto ad avere in tasca ogni mese un mucchio di foglietti di carta pressoché inutili per chi come me usa i buoni pasto non per pranzare ma per far quadrare i conti del mese. Confido nel suo buonsenso, in quello del Presidente del Consiglio e in quello dei responsabili delle catene di distribuzione alimentare.


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