Burgo: Chieti definitivamente tagliata fuori

Ora si cercano le forme per ammortizzare

14 Giugno 2008   09:38  

Epilogo negativo, coma d’altra parte c’era da aspettarselo, nell’incontro di ieri a Torino coi vertici della Burgo, che ha sancito, una volte per tutte, la fine dell’agonia. Forse.

Non lasciano spazio ad ulteriori spiragli per i 295 lavoratori i sindacalisti che hanno partecipato all’incontro piemontese.

Chieti, insomma, è fuori dalle strategie nazionali dell’azienda, questo il succo della situazione, che ha lasciato impietriti i rappresentanti della cartiera teatina giunti nel capoluogo piemontese, ma non senza la voglia di continuare a combattere, almeno per salvare la dignità di quelle centinaia di famiglie che da una vita campano su quel lavoro.

Il discorso, adesso, si riempie soltanto di tecnicismi, dicono i rappresentanti sindacali, “su quale forma di ammortizzatori sociali adottare”.

Comincia ora la fase del confronto con i lavoratori ed una serie di appuntamenti istituzionali e sindacali.

Si parte lunedì, in Provincia, dove è convocato un tavolo con i rappresentanti di Comune e Regione, martedì, gli stessi protagonisti della vertenza saranno a Roma, alle attività produttive, con il ministro Claudio Scajola e i segretari nazionali confederali. Il 19 giugno è fissato un coordinamento sindacale a Bologna sulle problematiche del settore cartario. Settore in crisi profonda, come hanno ribadito a Torino i vertici del gruppo Burgo.

Dietro la crisi, il rincaro della bolletta energetica e i costi incontrollabili delle materie prime, ma anche le commesse in forte calo che hanno stroncato l’attività imprenditoriale, costretta a tagliare qualche ramo.

“Chieti si ferma non perché è l’anello debole del gruppo – sostiene un rappresentante sindacale - ma soltanto perché siamo l’agnello sacrificale di una politica di tagli, che ci fa soccombere a chi è politicamente più forte”.

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