Bussi, Difensore civico replica al Pd: "Nomina commissario legittima"

20 Ottobre 2011   12:57  

Il difensore civico Giuliano Grossi risponde punto per punto alle polemiche sollevate nei giorni scorsi dai consiglieri regionali del Pd Sclocco e D'Amico e dal sindaco di Bussi Marcello Chella sulla nomina del commissario ad acta al Comune di Bussi per l'approvazione del conto consuntivo 2010.

Il Pd sostiene che la nomina del commissario non rientri nei poteri del difensore civico e fa riferimento ad una sentenza della Corte Costituzionale (la n. 167/2005) su una legge regionale volta a disciplinare il controllo sostitutivo della Regione nei confronti degli enti locali sulle materie di competenza regionale (ma in questo caso non si tratta di materia di competenza regionale). Grossi ribatte che nel nominare il commissario, nella persona di Lorenzo Rossi, si e' avvalso non di una normativa regionale ma della normativa statale e cioe' del Testo unico sugli Enti locali (D. Lgs. 267/2000) che fa obbligo al difensore civico regionale di rendere operante il controllo.

"Non c'e' quindi alcuna connessione tra la sentenza richiamata dal Pd e la nomina del commissario. C'e' stato un grave errore e anche una grossa confusione da parte del Partito democratico che non ha dimestichezza con la legge e comunque non ha approfondito la questione. Tra l'altro, ha proseguito, mi sono attivato dopo aver inviato tre solleciti non solo a questo ma a tutti gli enti".

Grossi ha commentato anche il fatto che il consiglio comunale di Bussi ha comunque provveduto all'approvazione del conto consuntivo, dopo la nomina del commissiario (avvenuta il 9 agosto).

"Nel momento in cui e' stato designato il commissario - ha spiegato sempre Grossi - il sindaco non avrebbe potuto prendere iniziative in questo ambito specifico per cui il consiglio sul conto consuntivo e' stato convocato illegittimamente".

Un'altra contestazione al Pd riguarda le spese relative al commissario. Il partito di opposizione ha parlato di "circa diecimila euro a carico del Comune" mentre Grossi ha fatto notare che l'atto di nomina di Rossi prevede "un gettone di presenza di 250 euro per ogni giornata di effettiva presenza in Comune, oltre a indennita' di missione e rimborsi spese di viaggio, e fino ad oggi le giornate di lavoro sono state 18".

Peraltro Rossi ha predisposto tutti gli atti per l'approvazione del rendiconto e ora si dovra' procedere all'approvazione o attraverso la convocazione del consiglio o da parte del commissario stesso e a questo proposito sara' presa una decisione a breve. Grossi ha concluso dicendo che "probabilmente dietro le polemiche del Pd non ci sono affatto motivi di carattere amministrativo".


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