C.A.S.E. difettose, casette a termine, sfollati furbetti

22 Dicembre 2010   08:45  

Brutta sorpresa sotto l'albero per 65 aquilani che hanno finora percepito il contributo di autonoma sistemazione previsto per i terremotati, grazie però ad autocertificazioni false e senza averne diritto. Per loro denuncia penale e salate multe, oltre alla restituzione delle somme indebitamente percepite che ammontano a circa 300 mila euro.

A scovarli gli uomini della Guardia di Finanza,dopo un indagine a tappeto Le Fiamme gialle hanno anche denunciato otto nuclei familiari che avevano ottenuto un alloggio del progetto Case, ma che però vivevano altrove senza utilizzarlo.

E a proposito di progetto Case: non si placano le polemiche sulle centinaia di guasti alle condutture e agli impianti dovuti al gelo e all'umidità. Sotto accusa anche la Manutencoop, la società che gestisce la manutenzione degli appartamenti, che però si discolpa affermando che la causa dei guasti è dovuta ad errori e limiti progettuali. E a tal proposito interviene con durezza l'assessore comunale Stefania Pezzopane, a cui le giustificazione della Manutencoop con bastano: Quello che e' accaduto – afferma - e' semplicemente vergognoso, ma se non si fa un salto di qualita' i disagi potrebbe riproporsi di nuovo. Sollecitiamo lo stesso Dipartimento a verificare se sono stati rispettati tutti gli aspetti contrattuali'' da parte della Manutencoop. E aggiunge: 'Questi alloggi sono costati troppo, qualcuno li ha anche spacciati per un miracolo."

Fa discutere intanto anche la delibera sulle casette provvisorie. Il comune ha revocato la possibilità concessa a molti terremotati che avevano rinunciato al progetto case, optando per l'autonoma sistemazione, la possibilità di costruirsi una casetta di legno in giardino e anche su un terreno agricolo. Ora arriva lo stop a nuove costruzione, si pongono stretti limiti per ultimare gli interventi, circa 150 giorni, si conferma che queste casette una volta ristrutturate le abitazioni inagibili dovranno essere rimosse. Prevista forse una regolarizzazione con pagamento degli oneri solo per le casette costruite in aree edificabili e a vincolo decaduto.

Il punto è però che tanti terremotati spesso senza alternative hanno intanto speso decine di migliaia di euro, in non pochi casi indebitandosi, per costruirsi casette su piccole porzioni di loro terreno agricolo e dopo aver fatto risparmiare non pochi soldi allo stato, rinunciando a sistemazioni alberghiere e al progetto CASE, rischiano di ritrovarsi ad essere degli abusivi.

L'OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Sessantacinque persone sono state segnalate all'Autorita' Giudiziaria aquilana per aver indebitamente percepito il Contributo Autonoma Sistemazione (C.A.S.) previsto dall'Ordinanza n. 3754 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avvalendosi di autocertificazioni rivelatesi ideologicamente false. La somma complessiva indebitamente percepita ammonta a circa 300.000 euro. Le ipotesi di reato sono di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Le indagini della Guardia di Finanza dell'Aquila hanno riguardato le situazioni soggettive ed oggettive di una platea di beneficiari indicati nelle circa 25.000 domande di ammissione al C.A.S.. Fondamentale per il buon esito delle investigazioni e' stata anche la collaborazione fornita dalla Struttura Gestione dell'Emergenza (Sge). Tra le situazioni irregolari piu' diffuse, si rilevano quelle di 35 nuclei familiari che, seppur alloggiati negli alberghi della costa, avevano percepito il contributo avendone comunque fatto richiesta. Sono state poi individuate 10 situazioni irregolari riguardanti nuclei familiari che, pur avendo conseguito l'agibilita' della propria abitazione, hanno continuato a soggiornare negli hotel oltre i termini consentiti, gravando indebitamente sui fondi a disposizione dei comuni del cratere. Le somme indebitamente percepite da ciascuno dei soggetti segnalati sono comprese tra i 3.000 ed i 6.000 euro. Al riguardo, la Guardia di Finanza ha attivato gli enti competenti al recupero delle somme indebitamente percepite. Intensa anche l'azione di verifica e controllo sull'effettivo utilizzo delle abitazioni del Progetto C.A.S.E.. Sono 8 i casi accertati di nuclei familiari che non utilizzavano - se non sporadicamente - tali alloggi. In taluni di questi casi e' stato rilevato che gli assegnatari utilizzavano - quale dimora principale - le abitazioni ubicate al di fuori della zona dei comuni del cratere, di proprieta' di persone terze che le hanno concesse a titolo gratuito. A seguito della segnalazione della Guardia di Finanza, la Struttura per la Gestione dell'Emergenza ha rescisso unilateralmente il comodato di uso gratuito dell'alloggio provvedendo alla riassegnazione del medesimo ad altri nuclei familiari in lista d'attesa.


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