CGIL-FP e CISL-FP: "La regione Abruzzo rischia l'implosione!"

07 Luglio 2017   12:28  

Le organizzazioni sindacali regionali, congiuntamente alla RSU,  convocate dall’Amministrazione regionale per la definizione della destinazione del Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e la produttività per l’anno 2017,  dopo una complessa trattativa  per contemperare le esigenze di tutti i dipendenti regionali ( nessuno escluso )  hanno raggiunto un accordo con l’Ente con un primo concreto risultato :

a ) La destinazione  di risorse stabili per le progressioni economiche orizzontali

b ) L’implementazione di risorse aggiuntive da destinare alla produttività.

Questo  primo risultato consentirà a circa il 50 % del personale regionale di ottenere lo sviluppo economico nel 2017  e nel  contempo  di  avere ulteriori risorse aggiuntive per la produttività di tutti i dipendenti regionali.   

Le risorse aggiuntive da destinare alla produttività  non sono sufficienti a coprire il taglio  imposto dalla norma per gli effetti della riduzione del personale regionale, ma bisogna perseguire l’obiettivo di un incremento significativo e strutturale delle risorse variabili consentito dalle nuove norme contenute nel Decreto Madia.

La CISL FP e la CGIL FP , congiuntamente alle altre OO.SS. e alla RSU, sono impegnate  nella valorizzazione delle competenze e delle professionalità dei dipendenti regionali attraverso un processo “ vero “ di riorganizzazione dell’Ente Regione  superando le pseudo riorganizzazioni di facciata  che si sono alternate in questi ultimi anni senza produrre benessere organizzativo dei dipendenti, né tanto meno una azione amministrativa più incisiva dell’Ente regione, anzi spesso “ lo spezzatino organizzativo “  all’interno dei vari dipartimenti ha generato confusione, caos  e disaffezione dei dipendenti regionali.

Una  regione veloce, snella  e concreta capace di dare risposte ai cittadini abruzzesi e alle aziende non può prescindere da un progetto organizzativo complessivo che mette in discussione l’attuale struttura piramidale rovesciata costituita da molti “ generali e ufficiali “ e da pochi soldati, sistematicamente umiliati nella dignità di lavoratori.                                                                                                
Le nostre Organizzazioni ritengono che  il Presidente  D’Alfonso e la Giunta regionale debbano farsi carico seriamente del funzionamento della macchina amministrativa regionale che non può essere manutentata con interventi estemporanei, ma va ridisegnato un modello organizzativo con una filiera decisionale corta che non crei colli di bottiglia e favorisca un’azione amministrativa incisiva.

Riteniamo che il processo organizzativo  dell’Ente Regione  vada affrontato immediatamente con il coinvolgimento  di tutte le OO.SS. del Comparto e della Dirigenza, altrimenti si rischia l’implosione della regione Abruzzo.                                                                 


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