CIBA DENUNCIA NUOVI ATTI VANDALICI IN STABILIMENTI BALNEARI

30 Giugno 2008   16:07  

Ombrelloni spezzati, un pedalò affondato e tavoli di plastica spaccati. E' il bilancio delle ultime due incursioni vandaliche registrate nel fine settimana presso lo stabilimento balneare Plinius, riviera nord, membro del Consorzio Imprese Balneari dell'Adriatico (Ciba)

E intanto il Ciba torna a denunciare l'assenza del servizio di salvataggio dalle spiagge libere dopo che stamane una bambina di 13 anni, utente dell'area libera compresa tra le concessioni Nettuno e Jambo, ha rischiato di annegare ed è stata salvata dal bagnino di Nettuno.

I vandali, sulla riviera nord di Pescara, "sono tornati a colpire per due notti consecutive - ha spiegato il titolare della concessione, Lorenzo Papa -: nella notte tra sabato e domenica hanno spezzato una decina di ombrelloni sulla spiaggia, spaccando anche i tavolini di plastica posti alla base.

Una vera strage che abbiamo scoperto domenica mattina e che abbiamo tentato di sistemare in tempi record, anche per dare tranquillità ai nostri clienti, sostituendo gli attrezzi rotti. La notte successiva sono però tornati, forse per terminare il lavoro rimasto a metà"

Nel secondo blitz, i vandali hanno distrutto il pattino di salvataggio in uso ai bagnini, trascinato al largo, come pure uno dei pedalò, addirittura portato oltre gli scogli. "All'alba - ha proseguito Lorenzo Papa - siamo riusciti a recuperare il pattino di salvataggio, mentre non abbiamo potuto fare nulla per il pedalò al quale hanno tolto anche il tappo e quindi è affondato. I danni sono stati calcolati per diverse migliaia di euro".

Torna dunque a salire il livello d'allarme tra i balneatori pescaresi che, dopo una primavera tempestata da atti vandalici, stavano vivendo un momento di tranquillità. "Come previsto - hanno ricordato i membri del Direttivo Ciba - con l'arrivo dell'estate la nostra riviera è tornata a riempirsi di migliaia di giovani che, specie nel fine settimana, si trattengono sul litorale fino all'alba, nonostante la chiusura delle attività alle 3 in punto, come da ordinanza sindacale.

E spesso, quelle folle, di notte, scendono in spiaggia, approfittando dell'assenza di protezioni o recinzioni a tutela delle concessioni, e purtroppo, molti non si limitano a fare due chiacchiere seduti su un lettino, ma pensano a distruggere le suppellettili. Un problema che avevamo paventato già nei mesi scorsi e dinanzi al quale di fatto siamo inermi, supportati solo dall'aiuto prezioso che ci danno le Forze dell'Ordine che pattugliano in continuazione il litorale".

Sfiorato intanto il dramma stamane sul tratto di spiaggia libera compresa tra gli stabilimenti Nettuno e Jambo, sempre sul litorale nord di Pescara. Una bambina di 13 anni, originaria di Lettomanoppello, stamane stava facendo il bagno quando all'improvviso, forse per un lieve malore o la stanchezza, ha cominciato ad annaspare in acqua senza riuscire a tornare a riva.

Ad accorgersi delle sue difficoltà è stato il bagnino della concessione Nettuno, Giovanni, subito intervenuto per salvare la piccola, tra le urla disperate dei genitori. La bimba è poi stata affidata alle cure del 118. "Il problema - ha spiegato il Direttivo del Ciba - è l'assenza del servizio di salvataggio presso le spiagge libere, dove paradossalmente il Comune ha pure fatto installare delle torrette di avvistamento.

E invece la presenza del servizio di salvataggio è un diritto dei bagnanti, anche quelli che per scelta o necessità non possono o non vogliono servirsi presso le concessioni, magari vengono da fuori Pescara, scendono in spiaggia per un solo giorno, e vogliono usufruire della spiaggia libera".

(AGI)


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