CNA: grave l'esclusione dell'Abruzzo dal CIPE

12 Agosto 2011   19:44  

"E' grave che l'Abruzzo sia stato escluso dal Piano nazionale per il sud approvato dal Cipe il 3 agosto scorso, nonostante la nostra regione, per quel che riguarda i fondi Fas nazionali, sia a tutti gli effetti inserita nel novero delle Regioni meridionali. Segno, evidentemente, che al di la' delle giustificazioni di maniera, l'Abruzzo si e' presentato a un appuntamento decisivo per la ripartizione di risorse destinate al Mezzogiorno, senza disporre di progetti cantierabili". E' quanto afferma la Cna Abruzzo, secondo cui l'esclusione suona ancor piu' grave alla luce dell'esistenza di un documento ("L'atto aggiuntivo all'intesa generale quadro tra Governo e Regione Abruzzo") sottoscritto il 28 maggio del 2009 a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il presidente della Regione Gianni Chiodi. "Quel documento - afferma la Cna - conteneva tra l'altro un elenco lungo e dettagliato di opere di carattere infrastrutturale su vie di grande comunicazione, assetto dei porti, sviluppo dell'aeroporto, tutela del territorio dal rischio idro-geologico, per un importo di circa 6 miliardi di euro, ma nessuna delle opere indicate ha trovato possibilita' di finanziamento in una delibera che, pure, si e' rivelata "generosa" di finanziamenti verso le altre regioni del Sud". "Nessuna delle opere che riguardano l'Abruzzo descritte nel documento del 2009 - rincara la Cna - e' stata ritenuta meritevole di finanziamento dal Cipe, che invece ha giudicato degne di attenzione e di "rilievo nazionale", pescando qua e la' nel lungo elenco delle opere finanziate, arterie come la "Strada Mirto-Crosia Longobucco" in Calabria, il primo lotto della Termoli-San Vittore in Molise, o la variante di Brienza sulla Tito-Brienza in Basilicata". Per questo motivo - conclude la Cna - e giudicando grave la situazione regionale, le parti sociali che hanno sottoscritto il Patto hanno deciso di "autoconvocarsi" a Roma per sollecitare quell'incontro con il Governo da sempre messo in cima all'agenda dell'intesa. Sara' quella l'unica vera opportunita' per trasformare in fondi effettivi la grande mole di risorse indicate nei documenti ufficiali, come Fas, Masterplan e Accordo infrastrutture".


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