CONFCOMMERCIO: ABRUZZO, BILANCIO REGIONALE VERSO IL DISSESTO

07 Aprile 2008   10:15  

"Come illustrato di recente dall'assessore Giovanni D'Amico", scrive Abruzzo Confcommercio ai presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale (comprese tutte le Autorità ed Associazioni di categoria e sindacali), "il bilancio regionale per l'anno 2008 presenta un deficit strutturale di Euro 182 milioni, derivante in particolare dall'entità di indebitamento e dagli obblighi pluriennali assunti negli anni precedenti, mentre le aliquote delle imposte e le tasse regionali sono attestate al livello massimo consentito dalla legge (IRAP, addizionale IRPEF, bollo auto ecc.).

Di conseguenza - afferma Confcommercio - la Regione non solo non è più in grado di sostenere lo sviluppo, ma non è più in grado neanche di sostenere, con risorse ordinarie correnti, le spese obbligatorie e le spese consolidate nel tempo, a meno che non vengano fatte ristrutturazioni profonde del sistema. Nell'anno in corso - ricorda l'associazione di categoria - il problema è stato risolto con la previsione di entrate correnti straordinarie per 49 milioni di Euro e, per i restanti 133 milioni di Euro, con l'utilizzo di economie derivanti da trasferimenti statali con vincolo di destinazione di spesa, che il Governo Centrale, in via del tutto eccezionale, non ha ritenuto di impugnare.

La questione del deficit strutturale, però - continua Confocmmercio - si riproporrà nel prossimo esercizio finanziario e per tutto il periodo dei deficit sanitari, cioè fino al 2010. Per questo motivo la Regione Abruzzo aveva chiesto, tra l'altro, al Governo Centrale la concessione di un prestito di 200 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 da restituire in 30 anni, tenuto conto che esso non può essere reperito sul mercato, avendo il costo del debito esistente, cioè la somma delle rate di rimborso ormai raggiunto il 25% delle entrate correnti libere regionali, limite invalicabile stabilito dalla legge per ulteriore indebitamento.

Dal momento che non risulta ancora essere accolta la proposta del prestito dal Governo Centrale", la Confcommercio "come affrontare il futuro di questa Regione". E' "da tempo che Abruzzo Confcommercio ripete, senza essere ascoltato, di abbattere la scure sulla spesa pubblica, eliminando Enti e Società partecipate costose e spesso inutili, razionalizzare con accorpamenti i restanti Enti o Società insopprimibili (AUSL, Enti Parco, ATO, ATER ecc), ridurre il numero dei consulenti, che spesso formano una rete parallela alla organizzazione burocratica interna, anch'essa da ridurre approfittando dell'esodo volontario in atto e dal trasferimento delle funzioni agli altri Enti Locali, ridurre il numero dei "Gruppi Consiliari", spesso formati, per assurdo, da un solo Consigliere ecc. ecc.; in altri termini", conclude Confcommercio, biosgna "incidere sui costi che la Regione presenta come obbligatori dopo che l'adozione di molti provvedimenti di spesa, discutibili, sono stati già adottati".

(AGI)


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