Calcioscommesse: il ruolo dei cinque abruzzesi coinvolti

02 Giugno 2011   15:14  

Massimo Erodiani braccio operativo dell'organizzazione, Francesca La Civita la cassiera, Gianluca Tuccella e Giorgio Buffone gli scommettitori, Vittorio Micolucci il manipolatore. Queste le mansioni dei cinque abruzzesi coinvolti nel nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio.

Massimo Erodiani, 37 anni di Guardiagrele, residente a Pescara, tradotto ieri in carcere dagli uomini della Squadra Mobile guidati da Piefrancesco Muriana, era dunque figura apicale dell'associazione a delinquere. Coordinava, secondo l'accusa, tutte le operazioni , teneva i contatti con i componenti dell'organizzazione e con i gruppi che finanziavano la corruzione e suggeriva perfino come intervenire, sarebbe lui, ad esempio, il responsabile dell'episodio più grave da dove é partita l'inchiesta della Polizia di Cremona, il tentato avvelenamento di cinque giocatori della Cremonese prima della partita con la Paganese, quando il portiere Marco Paoloni versò in alcune bevande psicofarmaci e benzodiazepine. Per la cronaca il tentativo fallì perchè la Cremonese vinse quella gara, ma uno dei giocatori per così dire avvelenati subì un'incidente con la sua autovettura che poteva avere conseguenze tragiche.

Braccio destro di Erodiani Francesca La Civita di Ortona, ai domiciliari, formalmente titolare delle agenzie di scommesse di Pescara ed Ancona, la cui gestione era però riconducibile ad Erodiani. La donna, da quanto si legge nell'ordinanza del Gip, "si adoperava concretamente nel ricevere le somme di denaro fornite da un componente dell'organizzazione poi utilizzate nell'attività delle scommesse, pienamente consapevole dell'attività illecita posta in essere da Erodiani".

Giorgio Buffone, originario di Canistro, direttore sportivo del Ravenna, tradotto anche lui in carcere, é un accanito scommettitore che avrebbe sfruttato la sua posizione di dirigente sportivo, non solo per influire sulle partite della sua squadra, ma anche per prendere contatti con altri personaggi del mondo del calcio allo scopo di manipolare le partite.

Vittorio Micolucci, di Giulianova, difensore cresciuto nelle file del Pescara con il quale esordì nel calcio che conta prima di passare al Bari ed arrivare all'Ascoli, avrebbe dato la sua disponibilità a truccare le partite della compagine marchigiana con un rendimento negativo, cercando anche di corrompere alcuni suoi compagni di squadra, Micolucci é ai domiciliari.

C'é infine Gianluca Tuccella, il portiere dellla squadra di calcio a 5 del Cus Chieti, oltre che allenatore delle giovanili di una società sportiva pescarese. Avrebbe intrattenuto contatti telefonici per la manipolazione di alcune partite in stretta collaborazione con Marco Pirani, l'odontoiatra di Ancona definita figura centrale insieme ad Erodiani, dell'organizzazione. sarebbe stato lui, insieme a Pirani e al capitano dell'Ascoli Sommese, a verificare la disponibilità di Micolucci alla corruzione in vista della partita tra Livorno ed Ascoli.


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