Cambio al vertice di Ruzzo Reti: il Pd non ci sta

28 Luglio 2011   18:56  

Claudio Strozzieri, avvocato di Controguerra (Teramo) e' il nuovo presidente di Ruzzo Reti Spa. Del consiglio di amministrazione dell'azienda acquedottistica teramana fanno parte Serafino Impaloni, Carlo Ciapanna, Dante Di Marco e Ferdinando Martini (centrodestra e Udc). Scorrono cosi' i titoli di coda di un film in cui il centrosinistra, che avrebbe potuto avere un suo componente nel cda, ne esce orfano. La diatriba interna mista al ritardo con cui i rappresentanti del centrosinistra si sono presentati all'appuntamento della nomina del consiglio hanno di fatto dato vita ad un consiglio dirigenziale monocolore. La questione ha creato tensioni che portera' ad una resa dei conti all'interno delle segreterie politiche opposte al Pdl. Strozzieri succede al dimissionario Giacomo Di Pietro, uomo del centrosinistra che proprio ieri aveva presentato il suo bilancio. Il rinnovo del consiglio d'amministrazione della societa' Ruzzo Reti Spa scatena il Pd che tuona contro alcuni suoi sindaci che hanno votato a favore degli uomini del centrodestra. "Il centrodestra teramano, sovvertendo una consolidata tradizione di gestione istituzionale della piu' importante azienda della provincia di Teramo - riporta una nota del Pd provinciale - ossia quella di vedere rappresentate anche le posizioni di minoranza dei sindaci del consorzio, crea un grave precedente imponendo una scelta amministrativa prepotente e di parte, a detrimento degli interessi generali della cittadinanza. Scegliendo come centrodestra tutti i cinque consiglieri di amministrazione e i tre membri del collegio sindacale, di fatto si esclude ogni forma di garanzia e controllo sull'ente, fatto di estrema gravita' in una situazione democratica. L'indicazione unanime per la vicepresidenza, avanzata dalla segreteria provinciale del Pd e condivisa dalla maggioranza dei sindaci del centrosinistra era ispirata a criteri di innovazione e indiscutibile competenza professionale. Il centrodestra ha strumentalmente fatto leva sulle posizioni differenti di una 'minoranza della minoranza' di sindaci per espropriare quasi la meta' dei comuni della provincia, della propria legittima rappresentanza. Gravissimo e' comunque stato il comportamento di alcuni sindaci che ha favorito questo esito estremamente negativo, impedendo rinnovamento e rappresentanza; atteggiamento del quale dovranno rispondere dinanzi all'intero partito e all'elettorato del centrosinistra che pretende chiarezza, trasparenza e discontinuita'"


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