Capece: "L'obiettivo rimane la salvezza"

Il centrocampista rossonero: "Continuiamo così"

27 Ottobre 2011   10:46  

Giorgio Capece, biondo centrocampista centrale classe 1992, è l'ultimo prodotto della "cantera" ascolana, un settore giovanile sempre più tenuto d'occhio da diversi top club.
Capece è un centrocampista centrale completo: alto circa 185 cm, buon fisico, combina buone doti da incontrista a un'ottima visione di gioco e un buon piede, che si traduce in lanci millimetrici anche da lunghe distanze e un buon tiro.

Doti che non sono rimaste indifferenti ad un grande talent scout come il direttore generale del Catania Lo Monaco, che nell'estate del 2010 ne acquisisce la comproprietà. Sempre nell'estate 2010 il Genoa si propone per l'acquisto del restante 50% di comproprietà, ma il direttore generale ascolano Stefano Antonelli ribadisce l'interesse del club per la valorizzazione di questo talento, già a partire dalla serie B 2010/11.
Nell'estate scorsa il talentino è approdato alla corte di Carmine Gautieri che, fino ad oggi, l'ha impiegato per 738 minuti, facendolo diventare uno dei pilastri del centrocampo frentano.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui.

Giorgio, Quanto contava tornare alla vittoria domenica?
Molto importante; non solo per i tre punti che fanno classifica ma per l'iniezione di entusiasmo e fiducia che rappresenta per tutti noi.

E' la prima partita in cui non sono gli attaccanti a decidere, è il segnale di un gruppo che sta crescendo?
E' vero, nel gioco che il mister "predica" costantemente, è la coralità della manovra che conta. Tutti sono coinvolti nella fase difensiva e tutti sono coinvolti nella fase offensiva.
E' quella la strada che abiamo intrapreso, fin dal primo allenamento, ed è su quella strada che vogliamo rimanere.

La classifica dice che siete a -3 dalla Capolista, al terzo posto. La priorità rimane la salvezza?
Ovviamente sì. Non si devono e non si possono cambiare gli obiettivi ogni due settimane, magari sull'onda dell'entusiasmo per una bella vittoria.
L'obiettivo era e rimane la salvezza, da raggiungere prima possibile, accompagnato dal desiderio di continuare a dimostrare che possiamo giocarcela con tutti; divertendo e divertendoci.

Tra otto giorni (9 novembre) torna a giocarsi uno dei derby storici contro il Chieti, anche se in Coppa Italia. Con quali motivazioni la Virtus si presenterà all'"Angelini"?
Campionato o Coppa italia, ci teniamo a fare bene, sempre. Per noi stessi e per i tifosi che, sappiamo, hanno un'antica tradizione di rivalità con i neroverdi.

Domenica si va a Cremona, è uno dei campi più ostici del girone?
Inutile dire che si tratta di un avversario estremamente forte. Lo sappiamo, non passa giorno che il mister non ce lo ricordi, raccomandando allo stesso tempo umiltà e convinzione.
Noi andremo in campo con la solita determinazione puntando a meritarci il rispetto di avversari e tifosi.

Daniele Polidoro


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