Caritas: aumenta il disagio economico in Abruzzo e i poveri sono sempre più poveri

10 Agosto 2011   17:33  

E' stato ultimato e sara' disponibile presso le Caritas diocesane della Regione Abruzzo Molise il Rapporto sulle poverta' 2010.

Lo ha annunciato in una nota, l'arcidiocesi dell'Aquila.

"Anche quest'anno - afferma la nota - lo sforzo congiunto delle 11 diocesi ha prodotto un lavoro minuzioso che esamina la situazione socio-economica delle persone che si sono rivolte ai Centri d'ascolto dislocati sul territorio, facendo emergere dati che confermano il trend nazionale. I dati parlano di un aumento di interventi, non solo a favore di persone che vivono in situazione di "grave marginalita' sociale" (stranieri al primo approdo, nomadi, persone senza fissa dimora, ecc.) ma sempre piu' verso persone in situazione di "normalita' sociale". Nel volume si evidenzia inoltre come la crisi stia pesando soprattutto sulla sfera del lavoro generando fenomeni di indebitamento e poverta' economica.

"Il rapporto - ha detto don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penna e delegato regionale alla Promozione - vuole essere un ulteriore contributo volto ad aumentare la conoscenza dei nostri territori per programmare, con giusto discernimento, interventi sempre piu' rispondenti ai bisogni che li abitano".

Per monsignor Giovanni D'Ercole, Vescovo delegato dalla Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana alla pastorale della carita' e della salute: "Questo rapporto sulle poverta' 2010 giunge in un momento in cui la crisi economica italiana appare assai piu' preoccupante di quanto si potesse immaginare. Si allarga sempre piu' la forbice tra i ricchi e i poveri. I ricchi - ha aggiunto - diventano sempre piu' ricchi e i poveri diventano sempre piu' numerosi e sempre piu' poveri. Il ceto medio, una volta parte importante della nostra societa', tende a scomparire impoverendosi. E' quanto emerge da questi dati che non possono non preoccuparci perche' se la situazione prosegue con tale ritmo, non si possono escludere rivoluzioni e proteste che altrove, come vediamo ad esempio anche in Inghilterra, degenerano facilmente in violenza incontrollabile e che vede protagonisti i giovani. Appare evidente - ha detto ancora monsignor D'Ercole - che tutto cio' ha origine anche da una crisi della giustizia sociale, dell'etica dei comportamenti e dalla corruzione che sembra piuttosto che diminuire aumentare. Credo che occorra compiere uno sforzo per rendersi conto che la soluzione della crisi va ricercata grazie all'equo e proporzionato contributo di ogni categoria sociale. E' inoltre indispensabile un impegno educativo da parte di tutti, come i vescovi in piu' occasioni ribadiscono, per comprendere il valore etico di comportamenti virtuosi. In effetti, se si è onesti e solidali non solo si combatte la povertà, ma si costruisce una società con meno sperequazione sociale e piu' in pace. Auspico di cuore che la pubblicazione di questo rapporto nelle nostre diocesi aiuti la comune riflessione e la ricerca di una via comune per costruire una societa' piu' giusta e fraterna. Questo pensando non solo all'attuale generazione bensi' soprattutto ai giovani che soffrono e guardano con incertezza e preoccupazione al loro futuro".

E' prevista in autunno una piu' ampia riflessione sui dati che emergono dal dossier.


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