Carlo Lucarelli debutta alla regia con "L'isola dell'angelo caduto"

Lo scrittore intervistato da 'La Repubblica'

26 Luglio 2011   12:17  

Lo scrittore Carlo Lucarelli prosegue la sua carriera snodandola su più binari: dopo aver esplorato con successo i sentieri della televisione ora è pronto a mettersi dietro la macchina da presa. Il set de "L'isola dell'angelo caduto" (questo il titolo del suo primo film) è a Santa Maria di Galeria, un borgo laziale, che grazie alla tecnica della Cromatica diventerà appunto un'isola sul grande schermo. Faranno parte del cast nomi illustri del nostro cinema come Giampaolo Morelli, Giuseppe Cederna e Rolando Ravello pronti ad interpretare una storia che ricalca alla perfezione le regole del giallo classico.

C'è il morto ammazzato, un assassino da individuare e l'immancabile commissario sulle tracce del delinquente. Ma Lucarelli ha voluto metterci del suo, tingendo l'atmosfera di colori cupissimi: "L'isola è il luogo dove è caduto Lucifero e forse ci è rimasto insieme a presenze diaboliche e misteriose. Il film ha tutta la visionarietà del giallo, suspense e colpi di scena, ma i misteri dell'isola lo avvicinano anche alla tensione alla tensione dell'horror. L'isola è il vero Cattivo", ha dichiarato in un'intervista a Maria Pia Fusco de 'La Repubblica'.
 
L'ambientazione storica della pellicola è molto precisa, perchè si svolgerà nel gennaio del 1925: "Il tempo del delitto Matteotti, di cui Mussolini si assunse la piena responsabilità. È uno dei tanti momenti in cui l'Italia si è trovata a scegliere tra due possibilità: incriminare Mussolini, applicare la legge e fare piazza pulita oppure lasciar perdere e andare avanti in nome di una sorta di stabilità sociale? Un dilemma davanti al quale l'Italia si trova spesso, anche oggi. È un problema morale che era alla base del libro, l'ho scritto negli anni Novanta, c'erano le elezioni, la scelta tra Prodi e Berlusconi. Lo stesso problema ha un legame con oggi ed è alla base del film", ha spiegato lo scrittore.


Un dilemma che dovrà essere sciolto dal commissario interpretato da Morelli: "Non è una scelta facile. Nella solitudine dell'isola la moglie del commissario sta male, rischia di impazzire. Per lui scegliere il compromesso, nascondere la verità e vendere l'anima al diavolo comporterebbe il beneficio di lasciare l'isola e salvare la moglie che ama. Ma è un uomo dalla forte dirittura morale. Riuscirà ad ignorare la voce della coscienza e a non compiere il proprio dovere?".

Anche al cinema risulta chiara la 'passione' di Lucarelli per l'epoca fascista: "Mi interessa la Storia da quando studiavo e penso che nel Fascismo ci sono un sacco di radici non tagliate che hanno una conseguenza nella realtà di oggi". Tutti i suoi libri, poi, sembrano essere scritti appositamente per diventare dei film: "Sono uno scrittore di romanzi, sono entrato nel cinema perché Grazia Volpi ha comprato i diritti del romanzo e mi ha convinto a farne la regia, ma ne esco subito. Se mi viene un'idea è per un libro, non per un film. Il cinema mi piace molto, quando scrivo 'vedo' le immagini, mi dicono spesso che scrivo come uno sceneggiatore, ma credo che sia una particolarità delle mia generazione di noiristi', noi ci siamo formati non solo con la letteratura ma con il cinema e la televisione, sceneggiati come 'Belfagor' e 'Il segno del comando' erano la mia passione".

Infine, ha raccontato le sue prime impressioni sul set: "Mi piace moltissimo, mi affascina il lavoro di gruppo e la possibilità di affidarmi alla capacità dei veri professionisti, direttore della fotografia, scenografi, costumisti e tutti i tecnici che mi aiutano a realizzare le immagini che ho in testa. E sto scoprendo le tecniche che gli attori usano per aderire ai personaggi. Penso che le ruberò per usarle nella scrittura. E se qualcuno dei prossimi libri sarà proprio giusto per un film, potrei anche ripetere l'esperienza della regia. Chissà".

Francesco G. Balzano


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