Caro Terremoto ti scrivo...

di Roberto Biondi

01 Settembre 2010   13:14  

In questo anno e mezzo non ti ho mai detto niente, non ti ho mai scritto nulla.

Ti ho sempre rispettato, perché credo che tu sia qui prima di me, prima dei miei padri, prima forse anche del Gran Sasso.

Adesso però qui, nella mia terra non ci sei solo tu, ma tuo malgrado ci sto anche io.

Allora i vicini di casa si devono un po' rispettare, perché se ci diamo fastidio poi diventa un cazz'e casino che non finisce mai.

Allora io volevo dirti, caro Terremò che il 6 aprile ti sci sfogato abbastanza, che mi hai tenuto lontano da casa per tanto, troppo tempo.

Mi hai fatto aumentare le mia malattie psicosomatiche.

La vitiligine in netto aumento. E io non ti ho detto nulla, Terremò, nulla.

Ti ho sempre rispettato, perché questa è casa tè, anzi, forse hai contribuito tu a renderla così bella, questa terra. Però mo calmiamoci, su, mo basta.

Non è possibile che tu ogni tanto ricominci e io devo stare di nuovo con l'ansia. Tarramù, fa' il bravo.

Te lo chiedo con le buone.

Non me fa' 'ncazzà, perché ji so' tantu bbon'e caro, ma se me 'ncazzo te faccio nu culu tantu.

Tarramù, ho dei figli da crescere, lassame in pace!

Tuo affezionatissimo

Roberto

 


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