Castel di Sangro: troppa strada per partorire in ospedale e la bimba nasce in uno studio medico

Ugl: "Fatto gravissimo nel 2011"

13 Ottobre 2011   12:39  

“Grave, anzi gravissimo nel 2011, partorire in uno studio medico invece che in un ospedale.” A denunciarlo sono Fausto Pietrangeli
e Giuliana Vesapa, rispettivamente UGL-Castel di Sangro e UGL – Sanità l’Aquila

Il caso cui fanno riferimento è quello di una bimba nata ieri a Castel di Sangro.

La piccola era attesa a breve ma non era previsto che nascesse proprio ieri. La mamma si era recata dal suo medico curante per una visita di controllo, alla 39esima settimana. Lì il medico si è accorto che la donna era forse già pronta e che le sue condizioni non le avrebbero permesso di affrontare un viaggio.

Sì perché per chi deve partorire a Castel di Sangro, l'ospedale di riferimento è a oltre 40 km di distanza, a Sulmona. Troppo lontano, secondo il medico, come troppo rischioso era portarla nell'ospedale più vicino, che tra l'altro è fuori regione, quello di Isernia (30Km di curve).

Pertanto il medico ha fatto la sua parte e il papà invece ha fatto da ostetrica. La piccola è nata lì, fortunatamente senza problemi. La bimba sta benissimo e pesa 3,2 kg.

“Un bambino non nasce seguendo le esigenze dei tagli ai servizi sanitari” commenta l'Ugl “nasce quando è pronto per venire al mondo ed ha il sacrosanto diritto, così come la mamma, di avere una struttura efficiente pronta ad accoglierli nella massima sicurezza per la salute.  La situazione è destinata a peggiorare con l’avvicinarsi della stagione invernale e non può diventare “vietato nascere”.

“Siamo d'accordo con il riordino sanitario, con la razionalizzazione della spesa – ci spiega Giuliana Vespa- ma è fondamentale mantenere i servizi essenziali utili alla popolazioni. Tra questi c'è il Punto nascita che a Caste di Sangro non esiste più dal 2007. Nessuno pretende l'ospedale sotto casa, ma partorire, anche se è un fatto naturale, a volte può essere complicato e solo un Punto nascita ospedaliero può affrontare le difficoltà eventuali.”

Alla luce di quanto accaduto, l’UGL chiederà un incontro al manager Silveri al fine di valutare la situazione assistenziale dell’Alto Sangro.

 

 

 


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