Censis: un italiano su due naviga su Internet, cresce l'informazione on line

13 Luglio 2011   12:40  

Sfonda la soglia del 50 per cento l'utenza di Internet percepito come un mezzo "più libero e disinteressato", mentre la carta stampata perde il 7 per cento di lettori in due anni ed è fuori dalla dieta mediatica di oltre il 50 per cento dei giovani.

E sono proprio i giovani che fanno volare gli smartphone e per informarsi usano i tg (69,2%) tanto quanto Google (65,7%), Facebook (61,5%) e guardano i programmi su YouTube. E' questa la fotografia scattata dal Censis-Ucsi nel nono rapporto sulla comunicazione dal titolo 'I media personali nell'era digitale', presentato oggi a Roma dal presidente dell'Istituto di ricerca Giuseppe De Rita e dal direttore generale, Giuseppe Roma e discusso da Andrea Melodia, presidente dell'Unione cattolica stampa italiana.

Dalla ricerca emerge, dunque, un dato chiave: l'utenza di Internet è cresciuta di oltre il 6% in due anni attestandosi al 53,1%. E mentre il digital divide cala, aumenta invece il press divide: se nel 2009 era del 60,7% la percentuale degli italiani che si accostava a mezzi a stampa accompagnati da altri media, ora è scesa al 54,4%.

In particolare, i quotidiani a pagamento (47,8% utenza) perdono il 7% di lettori tra il 2009 e il 2011, ed è stabile la lettura delle testate giornalistiche on line (+0,5%, con un'utenza del 18,2%).

Nel mondo dell'informazione, la centralità dei telegiornali è ancora fuori discussione, visto che l'80,9% degli italiani li utilizza come fonte. Tra i giovani però il dato scende al 69,2% avvicinandosi molto al 65,7% raggiunto dai motori di ricerca su Internet e al 61,5% di Facebook. A livello generale, dopo i tg i più seguiti sono i giornali radio (56,4%), i quotidiani (47,7%) e i periodici (46,5%).

Seguono il televideo (45%), i motori di ricerca come Google (41,4%), i siti di informazione (29,5%), Facebook (26,8%) e i quotidiani on line (21,8%). Secondo gli italiani, inoltre, la categoria dei giornalisti è competente (76,9%) ma poco indipendente (67,2%). E considerando una scala da 1 a 10, la tv è credibile al 5,74, i giornali al 5,95, la radio di più (6,28) e Internet (6,55) è percepito come un mezzo "più libero e disinteressato".


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