Centrale Powercrop, Acerbo: "Il Pdl fa il gioco delle tre carte"

18 Ottobre 2011   15:57  

"Giudico molto negativamente il comportamento del PDL oggi in Consiglio regionale sulla centrale Powercrop. L'arrivare alla minaccia della verifica del numero legale da parte di una maggioranza che abbandona l'aula e' davvero ridicolo". Lo afferma il consigliere comunale di Rifondazione, Maurizio Acerbo.

"La richiesta di approfondimento - commenta - e' assai strana e comunque segno che i consiglieri del PDL marsicano non hanno approfondito la questione. Le motivazioni con cui si e' chiesto il rinvio della nostra risoluzione alla prossima seduta appaiono poco convincenti nel merito. Il capogruppo Venturoni ci ha comunicato le perplessita' sulla risoluzione del direttore Sorgi.

Perplessita' - rileva Acerbo - ampiamente smontate in anticipo nel corso dell'audizione dei comuni di Luco dei Marsi e di Avezzano in commissione. E' evidente che la giunta per chiedere al comitato VIA di riesaminare la pratica deve addurre motivi 'tecnici' e non solo politici. Questo a noi e' stato sempre chiaro e infatti ho presentato da giorni un'interrogazione per far presente alla Giunta e alla maggioranza alcuni elementi che possono ampiamente giustificare un riesame da parte del Comitato VIA e anche l'espressione di un parere negativo.

Riassumo: 1) il comitato VIA non ha preventivamente sentito gli Enti Parco secondo quanto previsto dal Dpr.357/97 nonostante la Powercrop stessa nelle controdeduzioni abbia fornito una cartografia nella quale si evidenzia il bacino di approvvigionamento della Centrale di Avezzano che interessa i territori delle quattro Province abruzzesi, di quattro Province della Regione Lazio, della Provincia di Isernia e di tre parchi nazionali (Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e Parco nazionale della Majella); 2) lo studio sulla qualita' dell'aria presentato da Powercrop non pare soddisfare i parametri di legge ed anche il buon senso essendo basato sui dati delle qualita' ambientale di Ovindoli, comune posto all'interno del Parco Sirente-Velino a quota 1376 metri sul livello del mare mentre la centrale sara' realizzata a Borgo Incile di Avezzano, a 660 metri di quota in una conca intermontana in un contesto orografico e ambientale totalmente diverso; 3) la stessa prescrizione di localizzare una centralina che attiene al monitoraggio della fase di esercizio non puo' equivalere alla valutazione ante operam di un intervento di decine di milioni di euro, che e' lo scopo precipuo della Valutazione di Impatto Ambientale e, cioe', quello di prevedere eventuali impatti sull'ambiente basandosi su dati obiettivi del posto (e non certo quelli di Ovindoli).

A mio parere - dice il consigliere regionale del Prc - esistono tutti i presupposti per una procedura di infrazione comunitaria per palese inosservanza delle normative comunitarie in materia di qualita' dell'aria, procedura di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ambientale, che sarebbe estremamente onerosa per la Regione Abruzzo. Quindi la Giunta Regionale ha il dovere di richiedere un riesame al Comitato VIA. Possibile che questi e tanti altri argomenti non siano stati approfonditi dal PDL che pure conta nella Marsica su un'ampia e forte rappresentanza? Eppure il sindaco Floris in commissione e' stato encomiabile nella dovizia di argomenti e nettissimo nell'esprimere la contrarieta' della comunita'.

Mi sorge un dubbio - conclude Acerbo -: non e' che Piccone e i suoi uomini in Regione in realta' la centrale la vogliono fare andare avanti nascondendosi dietro motivazioni di ordine tecnico? Non e' che il PDL cerca di fare il solito gioco delle tre carte?".


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