Centro Oli, il pericolo di perforazioni rimane

Non tutti i dubbi sono fugati

30 Gennaio 2009   21:10  

Le parole del premier Berlusconi, che durante la campagna elettorale per le regionali aveva rassicurato gli abruzzesi e quelle dello stesso presidente Chiodi che - l'ultima volta in occasione della prima seduta del Consiglio regionale - si sono espressamente detti contrari ad un eventuale insediamento del centro petrolchimico sulla costa teatina, non hanno tuttavia fugato tutti i dubbi dei più agguerriti difensori del bene probabilmente più grande dell'Abruzzo, la natura e l'ambiente.

Il Comitato Natura Verde dopo il sit-in davanti alla sede del Consiglio Regionale prosegue nel suo impegno a difesa dell’Abruzzo perché ci sono ancora molti dubbi da chiarire.

E’ vero che è stata presentata una risoluzione sul tema del Centro Oli (dalle opposizioni e accolta dal Presidente) in cui il Presidente Chiodi si impegna a presentare entro 45 giorni un disegno di legge per consentire all’Abruzzo di approvare una legge "allo scopo di neutralizzare preventivamente gli effetti che potrebbero derivare dall'eventuale accoglimento del ricorso del presidente del Consiglio alla Corte costituzionale".

E’ anche vero che Chiodi, come sempre, ha ribadito in aula il suo netto no al Centro Oli. "Sembra che tutto vada per il meglio, - scrive il Comitato Natura Verde - ma non è finita! Sono ancora numerosi i dubbi, le domande e ancor di più le paure dell’84% degli abruzzesi contrari per poter cantare vittoria.
Elenchiamo, per poter essere chiari, alcuni interrogativi che continuiamo a porci e ci tolgono il sonno di notte:

1)  L’Abruzzo è indicato come Regione Petrolifera nell’art. 8 del Piano Triennale dello Sviluppo Economico Nazionale. In varie sedi il Ministro dello Sviluppo Economico Scajola (es. trasmissione Mattina 5) ha ribadito la “necessità di una ripresa dell’esplorazione e produzione di idrocarburi in Italia”, soprattutto nella nostra Regione. 

2)  E’ in discussione al Senato il Disegno di Legge 1441 ter che, se non sarà modificato, decreterà l’Abruzzo  territorio petrolifero e il suo sviluppo sarà compromesso per sempre con gravissimi danni alla salute degli abitanti, alle attività economiche (agricoltura, turismo e pesca) e all’ambiente. Di fatto toglierebbe a regioni, province e comuni ogni potere di indirizzo e di programmazione dei propri territori, perché, si dice, “l’industria petrolifera vuole processi autorizzativi chiari e rapidi”. Gli stessi addetti ai lavori dicono che in Italia tutte le riserve di petrolio corrispondono ad una quantità talmente esigua che non porterà nemmeno la riduzione del prezzo della benzina e del gasolio.Questa legge annullerebbe anche la VIA, la valutazione dell’impatto ambientale.

3)  Delle Attività Onshore non sappiamo nulla .Resta, per ora, senza risposta la proposta di una moratoria 25  anni per la lavorazione del petrolio.Anche in futuro non dovranno essere più concesse tali autorizzazioni. • Offshore. La distanza minima dalla costa per le piattaforme in mare è di 20km (decreto Ronchi in vigore in Veneto), tuttavia sarebbe opportuno che questo decreto fosse esteso a tutta la penisola. Non riusciamo a vedere lo sviluppo turistico con una selva di piattaforme che oltre ad inquinare farebbero scappare i turisti a gambe levate,ma nessuno ci dà una risposta. Altre compagnie petrolifere stanno richiedendo,la Edison, e ottenendo,la Petroceltic, autorizzazioni per trivellare l’Adriatico.Come si pensa di impedirlo? Vogliamo ricordare che  il nostro mare Adriatico fornisce la metà del pescato nazionale.
4)  La Regione Abruzzo farebbe bene a proporre al Governo di adeguare gli indici delle emissioni di inquinanti a quelle indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Come si può notare la partita non è affatto chiusa, noi siamo sempre più vigili e attenti.

Nessuno potrà ignorare l’autorevole richiamo della Chiesa,  le proteste di comitati, di associazioni, di operatori economici, insomma del 74% dei cittadini abruzzesi che dice NO all’Abruzzo petrolifero e chiediamo a gran voce ai nostri politici nazionali, regionali, provinciali e comunali di prendere una posizione chiara e forte e di dare delle risposte ai nostri dubb.

A coloro che si preoccupano delle royalties e che addirittura cercano di scendere a patti con i petrolieri rispondiamo che l’Abruzzo non si tocca".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore