Cgil, esplode la cassa integrazione. In provincia dell'Aquila ore triplicate in un mese

Sono dati sconvolgenti, quelli forniti dall'Inps e resi noti dalla Cgil, relativi alle ore di cassa integrazione nella provincia dell'Aquila. A gennaio 2013 una vera esplosione, l'Inps ha autorizzato 2 milioni e 171 mila ore, mentre nel mese precedente, a dicembre 2012 il complessivo delle ore era quasi 844 mila. In un solo mese le ore sono triplicate.

A livello regionale Il numero di ore di cassa integrazione, in un mese, è quasi raddoppiato, e in Abruzzo si registra un totale di oltre 4 milioni di ore di cassa integrazione a gennaio 2013.

Tutte le province mostrano segni di grande difficoltà, ma è L'Aquila più sofferente, dove si registra anche un vero boom della cassa integrazione straordinaria che passa da 489.198 ore a dicembre 2012, a oltre 1 milione 559 mila ore a gennaio 2013. L'Aquila, è in testa su tutte le voci, per ore di cassa integrazione ordinaria, per quella straordinaria e per quella in deroga.

Sono dati impietosi, di un territorio ridotto alla fame, come mostra il calcolo fatto dal segretario generale della Cgil Umberto Trsasatti. 

13.500 cassintegrati, più 6.500 lavoratori che sono già in mobilità o in indennità di disoccupazione, sono almeno 20.000 le persone sono senza lavoro in provincia dell'Aquila.

Il capoluogo ovviamente sconta la drammatica situazione del dopo terremoto, e basta guardare i dati 2008 per scoprirlo: nell'arco di un intero anno, erano state utilizzate 850.000 ore di cassa. Un dato lontanissimo da quello attuale.

E se la crisi è generalizzata è bene che ci si adoperi subito per sbloccare i fondi esistenti, che Trasatti conteggia in 340 milioni disponibili: 50 milioni, stanziati con il decreto 39 sul sisma, ancora non vengono utilizzati, tra Ferrovie dello Stato e Anas. Poi ci sono i 90 milioni del "de minimis": finora poche aziende hanno risposto al bando. Altri 100 milioni, destinati alle attività produttive, nell'ambito dei fondi Cipe, sono ora disponibili.

di Barbara Bologna