Chi, come e dove rimuoverà e tratterà le nostre macerie?

di Giusi Pitari

18 Marzo 2010   13:28  

Le ruspe arrivano a Piazza Palazzo. I comitati chiedono di sapere come, dove, da chi e a che costi le macerie saranno smaltite, differenziate e recuperate. A seguire la cronaca di Guisi Pitari, esponente dei comitati.

''Villa Comunale ore 9.00: ci siamo dati appuntamento dopo aver letto l’ANSA di ieri sera, che diceva di un imminente arrivo di Esercito e Vigili del Fuoco per lo sgombero delle macerie. Non ci credevamo, infatti eravamo pochi.
Ma alla Villa non eravamo soli: c’erano camion dei vigili del fuoco con ruspe. Intanto al telefono nessuno dei soggetti seguenti sapeva nulla: questura,  sindaco, vice-Sindaco, assessore Moroni

Abbiamo chiesto a gran voce di far arrivare qualcuno mentre, accompagnati dalla Digos, entravamo in Piazza Palazzo (4 o 5 persone). Lì abbiamo chiesto di poterci mettere sul mucchio di macerie perché esigevamo che qualcuno ci spiegasse cosa stava succedendo. Siamo stati fermati e minacciati di “deportazione in questura”. Intanto abbiamo chiesto al comandante dei Vigili di farci vedere l’ordinanza sgombero macerie. L’ordinanza non c’è. I Vigili hanno ricevuto l’ordine dal Governo. Governo, capito?

Nel frattempo una ruspa ha cominciato a smuovere le macerie e a caricarle. Abbiamo urlato così tanto che si sono fermati. Arriva l’assessore Placidi e ci presenta due persone (ripeto due) della sovraintendenza che subito ci rassicurano che verranno smistati in loco i beni architettonici. «Dove verranno riposti?». Nessuna risposta. Chiedo assieme agli altri se i mattoni, i coppi, le pietre, il ferro eccetera verranno recuperati. La risposta è sì. «Dove si farà la selezione e dove verranno riposti?» chiedo di nuovo. «Non lo sappiamo » è la risposta.

Arriva Chiodi. Notizia bomba: ci ha parlato per un’ora! Cialente arriva dopo un po’.

La questione sta in questi termini. Con questa prima azione verranno sgomberate circa 10000 tonnellate di macerie e saranno selezionate in loco dalla sovrintendenza (andando via ho saputo che stanno sgomberando anche Via Sallustio, ma non so se c’è il personale della Sovrintendenza).

Queste macerie dovevano essere portate via e selezionate dalle ditte che hanno provveduto ai puntellamenti. Abbiamo chiesto di conoscere il nominativo di queste ditte e se sono state retribuite per il servizio che hanno effettuato. Risposta nessuna. Chiodi ci ha detto che il materiale verrà selezionato alla cava TEGES.

Alla nostra domanda: «Ma non sta “scoppiando”?», risponde che non è vero perché ora stanno sgomberando il ferro recuperato, quindi ci sarà altro spazio anche recuperandolo da una zona sempre Teges, non ancora utilizzata. Ho chiesto poi al Sindaco chi incasserà i soldi della vendita del nostro ferro, la risposta è stata vaga, comunque qualcosa dovremmo incassare, ho chiesto quanto. Risposta nessuna.

A Chiodi abbiamo detto che dovranno essere gli aquilani a lavorare le macerie. La risposta lapidaria è stata: solo se servirà. Non si capisce come 30 lavoratori Teges potranno fare il lavoro. La realtà è che si passerà attraverso una gara per lo sgombero delle macerie!
Alle domande: “Riutilizzeremo i materiali differenziati?” “Dove verranno stoccati?” “In quali cave verranno messi gli inerti?” non è stata data risposta.
La realtà è che quello cominciato oggi è un processo ancora non definito che si aggiusterà strada facendo in tutti i punti. Ho chiesto l’ordinanza mi ha risposto: “Datemi tempo, metterò tutto sul sito”.

Gli è stato chiesto anche se questa manovra velocissima fosse in realtà solo a fini elettorali. Sia Chiodi che Cialente ci hanno detto che siamo matti, qui si sta solo pensando alla città.

Abbiamo richiesto urlando TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE.
L’unica cosa che abbiamo ottenuto è una specie di avvicinamento: cioè abbiamo consegnato a Chiodi il nome di un referente che fungerà da ponte tra noi cittadini e Chiodi.

Ho chiesto al Sindaco Cialente di aprire Piazza Palazzo per domenica e di sveltire l’apertura del Corso stretto. Gli è stato anche chiesto di partecipare alle assemblee, soprattutto per renderci noto quello che sta avvenendo.

Chiederemo i permessi per controllare e fotografare giornalmente ciò che accade.
Una cosa è certa: l’azione di oggi non era nota al Sindaco della città.''


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