Chi paga la crisi dei banchieri: 13 miliardi in più di tasse per i cittadini

10 Dicembre 2011   13:04  

 "L'aumento delle tasse locali, stabilito con la Manovra correttiva approvata nei giorni scorsi dal Governo Monti, garantira' per il prossimo anno un maggiore gettito di 13,2 miliardi di euro. Tuttavia questi soldi finiranno nelle casse dello Stato centrale, lasciando a bocca asciutta le Regioni ed i Comuni.

A meno che i Governatori e i Sindaci non decidano di ritoccare all'insu' i tributi di loro competenza". A lanciare l'allarme e' il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che dichiara: "C'e' il pericolo che con questa manovra il federalismo fiscale si spenga sul nascere". 

Vediamo cosa succedera' ai Comuni. La reintroduzione dell'ICI sulla prima casa, la rivalutazione del valore catastale e l'anticipo dell'IMU sugli altri immobili garantiranno, per l'anno venturo, un gettito complessivo di 21,8 miliardi di euro, di cui 3,8 miliardi dalla tassazione sulle prime case e 18 miliardi dagli altri immobili (seconde e terze case, negozi, laboratori artigianali ed industriali, etc.).

L'incremento del gettito delle tasse locali, rispetto alla situazione odierna, sara' di 11 miliardi di euro. Tuttavia, segnalano dalla CGIA di Mestre, nel decreto "salva-Italia" vi e' una norma (art. 13 comma 11) che attribuisce allo Stato il 50% dell'IMU sugli immobili diversi dalle seconde case, ovvero 9 miliardi di euro. In realta' per i Comuni i maggiori introiti effettivi, ovvero al netto dei circa 10 miliardi che attualmente i Sindaci ricevono con l'ICI, sono appena 2 miliardi di euro.

A questo punto, pero', arriva il comma 17 (sempre dell'articolo 13) che dispone la riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio dei Comuni delle Regioni ordinarie e dei trasferimenti statali ai Comuni delle altre Regioni per un ammontare complessivo di 2 miliardi di euro.

Risultato: lo Stato, tra incassi diretti e risparmi di spesa, porta a casa 11 miliardi di euro, mentre i Comuni zero. Un meccanismo analogo viene previsto anche per le Regioni. L'aumento dell'aliquota base dell'addizionale regionale IRPEF dallo 0,9% all'1,23%, portera' nelle casse delle Regioni oltre 2,2 miliardi di euro gia' dal 2012. Tuttavia, la Relazione tecnica e' molto chiara nel dire che per le Regioni a statuto ordinario vi sara' una riduzione della compartecipazione IVA (che finanzia la sanita') e del Fondo sanitario nazionale (per le Regioni speciali).

Complessivamente, il taglio di risorse e' 2,2 miliardi di euro. In sintesi, lo Stato risparmia 2,2 miliardi di euro di finanziamenti alla sanita', mentre per le Regioni il saldo e' zero. Di fatto, Regioni ed Enti locali diventeranno dei riscossori per conto dello Stato. 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore