Chieti, Di Meo spera di poter impiegare Cinque dal primo minuto

Sulla gara: "Il Melfi va affrontato con pazienza e pressing"

28 Settembre 2013   13:06  

E' atteso da un altro impegno tutt'altro che semplice il Chieti, che domani all'"Angelini" riceverà il Melfi, secondo in classifica (alla pari col Teramo) forse a sorpresa, probabilmente dedito ad un calcio poco spettacolare ma molto efficace, soprattutto in fase difensiva.

Lo sa bene l'allenatore neroverde Pino Di Meo, che si augura di vedere i suoi scendere in campo con un atteggiamento mentale adeguato: "Siamo attesi da una gara molto complicata dal punto di vista agonistico, da giocare con le stesse armi dei nostri avversari, vale a dire grinta, pazienza e pressing. Mi starebbe bene anche una squadra poco bella a vedersi, ma efficace: in settimana i ragazzi mi sono comunque parsi determinati e pronti a giocare con la giusta determinazione".

A quanti potrebbero pensare che, dopo la sconfitta di Aprilia, la squadra possa sentirsi addosso pressioni particolari, Di Meo risponde: "Nessuna pressione, solo stimoli a fare meglio possibile".

"Conosco bene il loro tecnico Leonardo Bitetto, ha allenato anche me nel Bisceglie, un grande allenatore ed un'ottima persona", ha proseguito Di Meo, secondo cui "il Melfi é di certo una buona squadra, ma sono del parere che i valori autentici di alcune squadre del girone non siano ancora venuti del tutto fuori".

Quano alla formazione di domani, pressoché scontato il ricorso al 4-2-3-1: confermati in blocco difesa e centrocampo, i soli dubbi riguardano il reparto avanzato. Il tecnico pugliese spera di poter utiizzare dall'inizio Lorenzo Cinque, reduce dalla botta al ginocchio rimediata ad Aprilia, di gran lunga tra i più positivi sinora, ma all'occorrenza é pronto Marco Guidone.

A sostegno dell'uno o dell'altro, comunque, dovrebbero giocare Fabio Mangiacasale a destra, Antonio Gaeta (tra i migliori in settimana) al centro e Riccardo Berardino a sinistra.

Arbitrerà l'incontro Strippoli di Bari, che si avvarrà dell'assistenza di Di Guglielmo di Ariano Irpino e Giacomozzi di Fermo.

Lorenzo Ciccarelli

 


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