Chieti: arrestati tre minorenni che rapinavano coetanei

"come se avessero alle spalle una lunga carriera"

01 Ottobre 2010   14:13  

Estorsione, rapina aggravata e continuata, lesioni, minacce: sono le accuse a carico di tre ragazzi di Chieti, due di 16 anni e uno di 17, arrestati dalla Squadra Mobile in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare.

Le indagini della Polizia - partite dalle confidenze fatte a un poliziotto di quartiere da una delle vittime - hanno portato alla luce episodi di violenza consumati nelle scuole, alla Villa Comunale e nella centralissima piazza San Giustino.

Il questore di Chieti, Alfonso Terribile, e il dirigente della Mobile, Paolo Monnanni, in conferenza stampa hanno definito il fenomeno "allarmante" per la giovane età delle vittime e degli autori del reato, che hanno agito "come se avessero alle spalle una lunga carriera criminale". Sono 14 gli episodi accertati finora, 25 le vittime. Fatti che il questore ha definito "agghiaccianti": ragazzi fatti inginocchiare, picchiati, completamente sottomessi affinché consegnassero soldi, chiavi del motorino, macchine fotografiche. "Le vittime non denunciavano mai e sono pochissimi i casi in cui le vittime si sono confidate con i genitori, tanto che, nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti oggetti il cui furto non era mai stato segnalato, e questo è grave" ha sottolineato il questore.

"E' un fenomeno che non va sottovalutato - ha aggiunto -. Siamo convinti che la sua portata sia ben più vasta". Secondo quanto riferito dalla Polizia, i tre arrestati avevano abbandonato la scuola: adesso due di loro si trovano nel carcere minorile di Roma, uno è agli arresti domiciliari.


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