Chieti, duro sfogo di Bellia: "Dispiaciuto per le critiche, facciamo ciò che possiamo"

Di Meo: "Non intendo mollare, salvezza possibile"

12 Gennaio 2014   23:50  

Grande amarezza, in casa Chieti, per il deludentissimo pareggio casalingo a reti bianche contro la Vigor Lamezia, per di più poiché frutto di una prestazione priva di mordente in un incontro in cui vincere sarebbe stato pressoché fondamentale.

Ed invece, il pari non cambia sostanzialmente la posizione dei neroverdi, impelagati ancor di più in zona play-out, a quattro punti dall'ottavo posto, ultimo utile per la salvezza diretta, ed oggetto di pesanti critiche all'indirizzo del tecnico Pino Di Meo e della squadra prima, durante e dopo l'incontro.

Una non partita che ha comprensibilmente lasciato l'amaro in bocca anche all'intera società nerovedre, con in testa il presidente Walter Bellia, il primo ad intervenire in sala stampa nel dopo gara insieme al ds Sandro Federico. "Si è trattato di una partita difficile, contro un avversario che si è chiuso in difesa, anche se ovviamente ci saremmo tutti aspettati qualcosa in più" - ha commentato Federico - "per cui ora portiamo a casa il pareggio e riprenderemo a lavorare, con la convinzione che questa squadra può fare molto meglio di oggi".

Sull'eventuale necessità di apportare correttivi alla rosa, secondo il ds "questa società ha già fatto grandi sacrifici la scorsa estate, ed ha tutta l'intenzione di farne altri, ma ha anche l'obbligo di portare avanti un lavoro di programmazione del futuro già intrapreso senza stravolgerlo con tre o quattro acquisti, e rischiare di arrivare a maggio con il rischio di non iscriversi al prossimo campionato. In un momento così difficile dobbiamo mantenere il giusto equilibrio, andando a prendere quei giocatori che ci servono compatibilmente con le nostre possibilità".

Di seguito, il presidente Bellia ha provveduto al contempo ha scacciare qualsiasi fantasma di rivoluzione: "Nessuno è in pericolo, in campo vanno sempre due squadre che hanno l'obiettivo di vincere. Il nostro allenatore è una persona seria ed un gran lavoratore, in campo ci vanno i giocatori, non possiamo crocifiggerli se la palla non entra".

Visibilmente amareggiato, Bellia si è poi lasciato andare ad un duro sfogo nei confronti della piazza, che ha espresso il proprio profondo malcontento per la posizione di classifica deficitaria ed ha pesantemente contestato squadra e società: "E' normale che la classifica faccia paura, fa paura a me per primo: lo considero un fallimento personale, morale ed economico. Le parole della curva nei miei confronti? Non mi fanno certo piacere, sicuramente prima o poi andrò via, poi vedremo cosa accadrà".

"Credo che una squadra del genere" - ha proseguito il patron neroverde - "non l'abbiamo mai allestita prima: sono stato criticato quando prendevo ragazzi che secondo alcuni non erano giocatori di categoria, sono criticato ora che ho preso giocatori di categoria, sono stato criticato quando ho preso allenatori sconosciuti, sono criticato ora che ho preso un allenatore conosciuto da tutti. Ora che i risultati non sono favorevoli tutti dovremmo andarcene, ma nessuno ne trarrebbe vantaggio: al contrario, in momenti del genere si deve riflettere e ci si deve unire, criticare è troppo facile. Pur comprendendo la rabbia, sono molto dispiaciuto dell'attacco personale, poiché questa società ha fatto molto per Chieti. I tifosi, invece di fare chiacchiere, cacciassero allora di tasca loro i soldi per un attaccante. Gli acquisti si possono anche fare, ma deve essere gente che fa davvero al nostro caso, e sono comunque convinto che alla fine raggiungeremo il nostro obiettivo".

Assai amareggiato anche mister Di Meo: "E' facile parlare di gara deludente col senno di poi, quando c'è tensione è normale fare una prestazione al di sotto delle attese. Nel calcio può succedere, così come la contestazione dei tifosi: in questo momento, noi siamo incudine e stiamo zitti, quando diventeremo martello potremo parlare. Non intendo mollare la barca che affonda, se non credessi che sia possibile raggiungere la salvezza non sarei nemmeno qui a parlare".

"Abbiamo sofferto molto l'assenza di un giocatore di personalità come Gaeta" - ha ammesso l'allenatore - "ma comunque dobbiamo ricompattarci e continuare a credere nella salvezza, che dopotutto dista solo quattro punti da noi. La squadra ci crede, è compatta, anche se alcuni elementi in questo momento stanno soffrendo la situazione".

Lorenzo Ciccarelli


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