Chieti, grinta da ritrovare e mira da aggiustare

23 Settembre 2013   08:00  

Non sarà da intendere come un vero e proprio cmapanello d'allarme, ma di certo la sconfitta del Chieti ad Aprilia deve indurre a riflettere, soprattutto per come é arrivata.

Mai, infatti, da quando sulla panchina teatina si é accomodato Pino Di Meo, si era vista una squadra con così poco mordente, che va in campo senza lottare su ogni pallone, applicando una filosofia di gioco del tutto inappropriata al campionato da dentro o fuori di quest'anno e diamentralmene opposta rispetto a quella notoriamente professata dal tecnico ex Pro Vasto e Giulianova.

D'accordo che la condizione atletica non può ancora essere al top, essendo la preparazione iniziata più di un mese dopo rispetto alla concorrenza, ma si tratta di un alibi che non può e non deve assolutamente essere valido all'infinito, prima di tutto perché, il campionato sta procedendo ed entrando sempre più nel vivo, ma anche perché tale situazione potrebbe influire negativamente sulla psicologia dei giocatori.

Tuttavia, non é questo il problema di fondo, poiché nelle precedenti tre giornate i neroverdi hanno saputo sopperire ad una forma generale ancor più approssimativa con prestazioni che sotto il profilo dell'impegno e della grinta non avevano nulla da eccepire, e che hanno permesso di rimediare una vittoria contro il Castel Rigone, una sconfitta forse immeritata contro la capolista Vigor Lamezia ed un pareggio contro l'Ischia Isolaverde che, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe potuto essere un altro successo.

Al "Quinto Ricci" di Aprilia queste doti sono evidentemente venute meno, per cui é fondamentale che Di Meo sappia mettere i suoi uomini in condizione di ritrovarle subito, per riprendere la rincorsa alla salvezza già contro il Melfi, attualmente secondo in classifica, magari aggiungendovi anche più cinismo in zona gol, altro aspetto che va assolutamente migliorato.

Lorenzo Ciccarelli

 

 


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