Chieti, il Comune escluso dal Cda dell'Università D'Annunzio. Di Primio su tutte le furie

24 Agosto 2011   14:08  

Il nuovo statuto dell'Università D'Annunzio, cancellando i punti "h" ed "i" dell'articolo 27, che prevedono la presenza nel Cda dei rappresentanti degli enti locali in cui l'ateneo ha sede, esclude anche il Comune di Chieti dal Consiglio di Amministrazione d'Ateneo.

Così il sindaco Umberto Di Primio ha scritto al rettore Franco Cuccurullo e ai membri del Cda: "Vi chiedo di rivalutare la possibilità di inserire tra i componenti del nuovo Cda il mio Comune".

Così la riunione dell'organismo, prevista per questa mattina, si annuncia scoppiettante.

"Solide fondamenta - scrive ancora il sindaco - ci consentiranno di guardare al domani con fiducia e la giusta determinazione e professionalità, che da sempre caratterizzano la D'Annunzio, insieme a una forte intesa e collaborazione con le istituzioni locali e con le eccellenze e risorse del territorio ed oltre i confini dell'Abruzzo, così come un continuo contatto con gli organi del Governo nazionale ci regaleranno, ne sono certo, risultati ancor più prestigiosi di quelli sino ad ora conseguiti e per i quali io e l'intera comunità vi siamo riconoscenti".

L'importante pagina che si sta scrivendo della storia dell'Università "non può dimenticarsi di chi ha consentito tutto questo, non può cancellare dal domani della d'Annunzio la presenza delle istituzioni locali, Comuni e Province in primis. La nuova carta dovrà tenere conto del sostentamento economico di cui avrà bisogno l'Ateneo e, quindi, dovrà creare condizioni ideali perché il privato possa trovare 'conveniente' investire in un'industria che produce cultura ed alleva cervelli.

Allo stesso tempo - continua il sindaco - il nuovo statuto non può dimenticare il territorio che da sempre ospita questa 'fabbrica'. Territorio che vuole continuare a condividere e vivere le vicende dell'Università da protagonista e non da comprimario o, addirittura, da spettatore pagante. Mi si perdoni la crudezza e le parole forse troppo dirette, ma come si può pensare a una 'G. d'Annunzio' il cui organo di governo non veda la presenza del Comune di Chieti e delle altre amministrazioni. E' indubbio che personale tecnico-amministrativo e studenti debbano essere parte significativa dei nuovi Cda, ma credo che lo stesso possa e debba dirsi per gli enti locali, interessati a partecipare alla governance dell'Università, sempre nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni".

"Così come - continua il sindaco - nelle previsioni della stessa ratio della legge, dico che il comune di Chieti vuole essere e continuare a essere parte attiva e pulsante della 'd'Annunzio'. Vuole esserlo perché ritengo l'Università, insieme al clinicizzato di Colle dell'Ara, la più importate risorsa economica e sociale del territorio. Vuole esserlo perché molta parte del progetto di governo della mia amministrazione pone attenzione e si collega inscindibilmente al futuro dell'Università. Penso alle case dello studente progettate in centro storico, al completamento del campus oltre via dei Vestini, al collegamento veloce tra Chieti alta e il polo ospedaliero-universitario, ai nuovi parcheggi nei pressi del clinicizzato a servizio anche della 'd'Annunzio', al progetto di stazione di superficie di Madonna delle Piane, alle iniziative già avviate tra Comune e Università, a tutto quanto ancora potremmo e possiamo fare per rendere sempre più alta l'offerta formativa, la ricerca della d'Annunzio e la qualità della vita e dei servizi della mia città".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore