Chieti, quando la palla entra in rete é tutta un'altra musica

07 Ottobre 2013   08:26  

Tre gol tutti insieme, come nella gara d'esordio contro il Castel Rigone: dei sette gol totali segnati dai ragazzi di Pino Di Meo, infatti, ben sei sono stati segnati in due sole partite, contro gli umbri, appunto, e ieri contro l'Arzanese.

Tralasciando il fatto che i primi, neopromossi, sono penultimi (anche in virtù delle comprensibili difficoltà di adattamento al primo anno tra i professionisti), e che i secondi sono sempre più il fanalino di coda del girone, i due risultati spingono a pensare che il tecnico neroverde non avesse tutti i torti nel sostenere che le vittorie non arrivassero a causa della scarsa vena offensiva.

Del resto, i numeri parlano chiaro: dalla seconda alla quinta giornata, ossia nelle sfide contro Vigor Lamezia, Ischia Isolaverde, Aprilia e Melfi, i teatini hanno segnato la miseria di una rete, nonostante la non indiffferente quantità di occasioni inanellate nel corso delle varie gare, tutte disputate, eccezion fatta per il pessimo secondo tempo di Aprilia, in maniera nel complesso più che dignitosa.

Segno evidente di mancanza di lucidità sotto rete, oltre che di una massiccia dose di sfortuna e di alcune decisioni arbitrali quantomeno discutibili (su tutti, il gol di De Stefano annullato a Lamezia ed il rigore non concesso per evidentissimo fallo su Cinque contro il Melfi).

La rotonda e perentoria vittoria sull'Arzanese, invece, ha dimostrato che, se il reparto avanzato fa la sua parte fino in fondo, il Chieti ha tutte le carte in regola per inserirsi nel novero di quelle squadre che possono ambire a lottare per le prime posizioni e salvarsi quindi senza grossi patemi.

Si é in più preso una bella rivincita nei confronti dei critici Marco Guidone, autore di una doppietta (tre le reti in stagione per lui) e prezioso nel lavoro al servizio della squadra, finalmente riuscito a risultare decisivo, forse anche facilitato, insieme ai compagni di reparto, dal modulo utilizzato ieri per la prima volta da Di Meo, il 4-3-3, che potrebbe aver garantito maggiore copertura a centrocampo e, di conseguenza, meno responsabilità in fase di copertura per gli attaccanti, più lucidi dunque nell'organizzare e capitalizzare la manovra offensiva.

La controprova di tutto ciò la si avrà già contro l'Aversa Normanna, un avversario ben più probante dell'Arzanese vista oggi: se alla grinta si aggiungerà la giusta mira in zona gol, potremmo vedere davvero in azione il vero Chieti.

Lorenzo Ciccarelli

 

 


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