Chiodi, ora, ci chiede pure aiuto...

Appello alla libera informazione e ai cittadini

29 Marzo 2012   07:11  

Contrappasso.

La legge del contrappasso

(dal latino contra e patior, "soffrire il contrario") è un principio che regola la pena che colpisce i rei mediante il contrario della loro colpa o per analogia ad essa. (Wikipedia)

Così il Presidente Gianni Chiodi appare nel maldestro tentativo di difendersi dalle accuse di alcuna stampa.

Chiodi, infatti, prima di oggi non ha mai pensato di introdurre un regime meritocratico nella distribuzione dei fondi pubblici dedicati alla comunicazione, elargendo (lui e la sua Giunta ndr.) né più né meno con gli stessi metodi dei Governi che lo hanno preceduto.

Presidente, il primo "inquinamento" del mercato dell'informazione è il vostro, la commistione di chi governa con certo giornalismo, gli articoli pagati e non dichiarati agli abruzzesi sovrastano quelli di libero pensiero in una ristretta cerchia di nostri colleghi.

Solo ora, Presidente, si accorge che alcuni organi d'informazione a volte sono succubi di un bene primario, di un più alto "ideale", i denari o uno scopo occulto?

Gli abruzzesi da tempo se ne rendono conto, vede Lei come spiegherebbe che alcuni suoi assessori siano assidui frequentatori di alcune redazione piuttosto che altre, che alcuni suoi colleghi siano, per alcuni miei colleghi, quasi infallibili?

Oggi, che Lei si sente leso, ci chiama a raccolta tutti, quelli che ricevono pubblicità, approfondimenti, trasmissioni, speciali (tutti a pagamento) e quelli che ricevono sempre risposte negative per mancanza di fondi e che spesso neanche vengono invitati (e noi siamo tra questi ultimi).

Presidente, noi come sempre e deontologicamente faremo il nostro mestiere, ma è quantomeno singolare che i più tartassati e mal considerati siano quelli che oggi Lei invoca a tutela della libertà.

Dignità pretendiamo, dignità di non essere figli bastardi di un'informazione minore, dignità meritocratica, dignità di esistere.

Lei si chiede come noi editori possiamo lavorare in perdita, io ci lavoro perchè credo nei miei ragazzi, perchè credo in questo paese, io ci lavoro perchè credo di poter riportare la barra dritta e di non lasciare a casa nessuno dei miei.

Caro Presidente, o Lei introduce un regime di merito in tutto quello che la Sua Giunta fa, oppure, mi perdoni, merita il contrappasso.

 

Luca Di Giacomantonio
Direttore ed Editore


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