Chiodi via da commissario alla ricostruzione? Comunque la si metta una sua sconfitta

17 Dicembre 2011   12:47  

Potrebbe non essere più Gianni Chiodi il commissario alla ricostruzione post terremoto. La sua conferma sembra stia trovando ostruzionismi nel nuovo governo, che pure appena insediatosi aveva prorogato a tutto il 2012 lo stato di emergenza.

Ieri sera, a Roma, un vertice ristrettissimo del Pdl ha affrontato la questione di come uscire dall'empasse.

Ma a non volere più sulle spalle il fardello, sembra essere lo stesso governatore, che uscirebbe malconcio in entrambi i casi.
Consensi a picco e impopolarità diffusa sono i risultati di un anno e mezzo da commissario. Ma lasciare quel posto, potrebbe rappresentare, nei confronti dell'opinione pubblica, l'ammissione di un fallimento.

Comunque la si metta, insomma, una bella gatta da pelare per il presidente che, neanche tre anni fa, con la benedizione dell'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, conquistava trionfalmente la Regione. Oggi, senza più il capo carismatico a palazzo Chigi, e senza il sottosegretario Gianni Letta, le sorti di Chiodi – e, qualcuno azzarda, dell'intero Abruzzo – sembrano compromesse.

Ieri sera, si diceva, la spinosa questione è arrivata sui tavoli romani. Se ne è discusso con il governatore contumace.
Un vertice del solo Pdl dal quale, puntualizzano comunque dal centrosinistra, non può certo arrivare alcuna scelta.

“Non possono decidere da soli” dice l'onorevole Giovanni Lolli, impegnato fino a sera alla Camera per il voto alla manovra. “La cosa va concertata – spiega – quantomeno col sindaco della città dell'Aquila”. Ma chi potrebbe essere il successore di Chiodi? “Non chiedetelo a me – schernisce il deputato del Pd – io, lavoro per la fine della gestione commissariale”.

servizio Marco Signori
montaggio Marialaura Carducci 


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