Cialente lascia: "Chiodi faccia come me". L'intervista

22 Settembre 2010   14:55  

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ai microfoni di Abruzzo24ore.tv pochi istanti dopo la ufficializzazione delle sue dimissioni da vice commissario alla ricostruzione.

Le dimissioni sono contenute in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, e al commissario delegato alla Ricostruzione, Gianni Chiodi. "Rimetto l'incarico - ha scritto Cialente nella nota in cui comunica di voler lasciare l'incarico e ne spiega le ragioni - ringraziando per la fiducia accordatami. Questa mia decisione, peraltro sofferta, che arriva dopo mesi di durissimo lavoro, condotto con lealta' e spirito di collaborazione con il Governo e il Commissario delegato, e' dettata dal fatto che, in seguito alla nomina del nuovo vice commissario, vedo un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione, peraltro ripetutamente da me segnalato, e difficolta' nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione". "Ritengo - ha proseguito il sindaco dell'Aquila - che la nomina di un ulteriore vice commissario, senza porre un problema sulla persona, sia un appesantimento della struttura, di cui si e' rivelata l'indeterminatezza dei ruoli, con le conseguenti difficolta' di gestione. Questa circostanza pone una serie di problemi funzionali che andranno inevitabilmente a rendere ancora piu' difficile il percorso che ci attende. Pertanto, al fine di favorire un'auspicabile, maggiore chiarezza su compiti e funzioni in una preoccupante commistione di ruoli politico-istituzionali e tecnici, ritengo che il mio gesto possa essere utile nell'interesse della citta' dell'Aquila, dei Comuni del cratere e della stessa struttura commissariale". Cialente ha aggiunto che "io sono il sindaco eletto dai cittadini e sento il dovere e la responsabilita' di onorare fino in fondo il mandato che mi e' stato assegnato. E' per il loro esclusivo interesse - ha osservato ancora Cialente - che devo lavorare, tanto piu' nel momento piu' drammatico della storia del capoluogo d'Abruzzo. E' con loro che dovro' affrontare le battaglie e le sfide che ci attendono, guidando un processo difficile e affrontando un percorso che e' ancora tutto in salita". "E' questo il mio compito - ha affermato inoltre il sindaco - ed e' questo il mio ruolo, poiche' io sono espressione della volonta' dei cittadini e non di logiche di palazzo". "Per queste ragioni, come Sindaco dell'Aquila - ha concluso Cialente - lavorero' alla ricostruzione e, nel contempo, assicurero' tutta la mia collaborazione e tutta l'esperienza da me maturata in questi terribili mesi, con immutata lealta' e amicizia. Ringrazio, nel lasciare questo incarico, tutti coloro che, con grande spirito di servizio, hanno collaborato con me nel difficilissimo compito dell'assistenza alla popolazione, certo che tutti i miei collaboratori e tutti i dipendenti continueranno a lavorare con pari dedizione".

I COMMENTI

Il Capogruppo dell'Idv alla Regione Abruzzo, Carlo Costantini, a nome anche dell'intero Gruppo regionale dell'Italia dei Valori, esprime piena solidarietà ed apprezzamento al Sindaco Cialente per le dimissioni da vice Commissario alla ricostruzione, definendo la sua scelta "un atto di coraggio civico ed istituzionale."

"Le dimissioni del Sindaco come vice commissario di Governo erano gia' nell'aria; aveva chiaramente annunciato che, qualora Berlusconi avesse nominato un altro vice commissario, lui avrebbe rimesso il mandato. E' un gesto di grande responsabilita', innanzitutto verso i suoi concittadini." A dichiararlo è l'assessore alla cultura del Comune di L'Aquila, Stefania Pezopane."Da un anno e mezzo c'era un affastellamento di poteri, ruoli, competenze, senza nessun segnale forte nei lavori.La sensazione del sindaco e della cittadinanza  - continua l'assessore- e' che si sia messo una croce sopra la ricostruzione dell'Aquila e che ormai si voglia in qualche modo considerare la tragedia che stiamo vivendo come una pratica chiusa". "Moltissimi i problemi sul tema della ricostruzione - conclude Stefania Pezzopane - siamo senza una legge di riferimento".

LeLio De Santis, Idv: Bene Cialente, adesso tocca a Chiodi e Cicchetti .
"Non è mai troppo tardi!
Dopo mesi di riflessioni e di contrasti, in cui un giorno abbracciava Bertolaso ed un altro lo criticava, Cialente ha capito che doveva uscire da una condizione difficile che lo vedeva svolgere allo stesso tempo il ruolo del diavolo e dell'acqua santa. Le dimissioni da vice Commissario alla ricostruzione, già complicato da associare a quello di Sindaco, era diventato insostenibile con la nomina del vero Commissario, Cicchetti, mandato ad operare per indirizzare scelte e decisioni assecondando i voleri dei Palazzi Romani.
Il Sindaco faccia il Sindaco, il Presidente della Regione faccia il Presidente
ed un'Autorità imparziale, competente, senza interessi o condizionamenti e che goda la fiducia di tutti, faccia il Commissario per la ricostruzione.
Nell'interesse della città e per affidare la responsabilità della ricostruzione a mani capaci e decise, lungo un percorso chiaro e condiviso da tutte le Istituzioni Locali e dai cittadini, si dimettano anche Cicchetti, che potrà così tornare alle sue numerose attività, e Chiodi, che potrà così meglio affrontare il terremoto giudiziario che ha colpito la sua Giunta."

"La scelta di Cialente e' coraggiosa e coerente con la linea di trasparenza ed efficienza che ha scelto di dare alla sua amministrazione. Con la confusione creata ad arte dal governo Berlusconi e dal commissario Chiodi, e' impossibile garantire agli aquilani il diritto ad una ricostruzione sana e trasparente". Lo afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd, intervenendo sulla decisione di Cialente di dimettersi dalla carica di vicecommissario alla ricostruzione. "La nomina di Cicchetti e' stata un ulteriore esproprio delle funzioni degli enti locali e del diritto degli aquilani a partecipare alla ricostruzione della loro citta'" ribadisce Paolucci, "e anziche' sbloccare i fondi per l'assistenza delle decine di migliaia di cittadini ancora fuori casa, e' stata prodotta una nuova e inutile sovrastruttura, senza invece dotare la Sge (struttura per la gestione dell'emergenza, ndr) degli strumenti, degli operatori e dei finanziamenti indispensabili per farla funzionare. Cosi' come e' oggi, la Sge rischia di diventare uno strumento che produce incarichi, poltrone e confusione, senza dare risposte ai cittadini del cratere. Bene ha fatto Cialente: ora si arrivi subito all'approvazione di una legge speciale per la ricostruzione che attendiamo da sempre, dice infine Paolucci".

 


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