Cialente, sindaco squatter, si prepara a ritirare le dimissioni

18 Marzo 2011   14:25  

Una giornata cruciale, quella di ieri, per la politica aquilana e per la difficile ricostruzione della città. Il sindaco Massimo Cialente dopo l'occupazione simbolica ma clamorosa del suo vecchio ufficio diroccato a Palazzo Margherita, ha lanciato di fatto un guanto di sfida al governo: così non si può andare avanti, ha ribadito, la ricostruzione è ferma, il comune non può nemmeno chiudere il bilancio e ha le mani legate su tutto, la gente è esasperata.

Il sindaco fuori il portone di Palazzo Margherita è stato accolto da una standing ovation. A prova forse di un consenso ritrovato presso l'opinione pubblica.

C'è anche però chi non gli risparmia critiche e lo invita mettersi da parte. Confindustria L'Aquila ad esempio con il presidente Fabio Spinosa Pingue  afferma:  piuttosto che questo caos  meglio un commissario per i prossimi dieci anni''.

Per il consigliere regionale dell'Mpa Giorgio De Matteis,  che non pochi vedono come possibile candidato sindaco, il giudizio su Cialente resta duro.

Non è un mistero, però che il commissariamento non lo vogliono nemmeno molti esponenti di centro-destra in consiglio comunale, che di fatto hanno già formulato al sindaco la proposta di un governo delle larghe intese.

Il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, Pdl, ha significativamente detto ieri a chiare lettere: "Spero che Cialente ritiri le dimissioni, perché un commissario, in questo momento, non sarebbe una cosa buona''.

Il sindaco Massimo Cialente, che ha tempo per ritirare le dimissioni fino al 28 marzo, temporeggia e osserva alla finestra, in attesa anche di un segnale dal Governo, dell'imminente incontro con il sotto-segretario Gianni Letta.


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