Ciao Fabrizio

11 Gennaio 2009   11:36  

VIDEO - In tutta Italia si ricorda oggi Fabrizio De Andrè, poeta, cantautore, persona coerente ed autentica. A dieci anni dalla sua morte. Più vivo che mai. 

"Io, aggredito dalla memoria, vi avverto: diffidate di me"

"Le ho scritte così, come mi hanno aggredito, per incontenibile affiorare di memoria. Di solito l'attualità che mi aveva colpito era passata attraverso un processo di metabolizzazione: magari bastavano due giorni, altre volte qualche mese. Una memoria che mi arrivava già distorta quindi, proprio come la volevo, altrimenti mi sarebbe servita per qualche articolo di cronaca.
Talvolta il ricordo mi arrivava da molto lontano, dai balli a palchetto nelle campagne astigiane degli anni 50 dove un paio di labbra impiastricciate di viola, la cucitura di una calza di seta che scompariva nella "terra promessa", il balcone dipinto di verde della casa di mia nonna diventavano i particolari di una memoria diversa e più recente, dalle labbra di Bocca di rosa alla disperata attrazione per la stanza semibuia di Via del campo.
Altre volte affioravano in superficie immagini di realtà descritte da altri come la tragica fine di Marinella e io, mosso da un sentimento di pura pietà e tentando di restituirla ad una morte meno drammatica che ne prevedesse necessariamente una vita più fortunata, ne agganciavo la figura ad una fidanzatina con sui si andava con torpedone e coperta ad amoreggiare sulle alture di Camogli. Ma più mi affinavo nell'osservazione di particolari magari insignificanti ma che, commistionati alle memorie distanti o a breve e comunque distorte, potevano rendere tali particolari eclatanti e singolari nello svolgimento del racconto, più mi rendevo conto di eludere la vera umana conoscenza delle persone che costringevo ad assumere nelle canzoni i connotati del "personaggio".
Mi dicevo: "Se continuo a non approfondire o addirittura a mistificare la natura delle persone che incontro allo scopo di metaforizzarne i comportamenti, finirò per rimanere senza nessuno con cui confidarmi seriamente, seduto in mezzo a una galleria di miti".
E' continuata così, e, a parte Dori che non ho mai voluto cantare, l'unico esemplare umano con cui oggi posso dire di avere un rapporto di scambio di verità sono io stesso. Diffidate di me!"

Fabrizio De Andrè

IL TESTAMENTO

IL FIUME DI SAND CREEK

  

QUELLO CHE NON HO 

 


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