Città Sant'Angelo, incendia la casa dopo lite con la madre

18 Gennaio 2011   16:44  

Un incendio si e' sviluppato nella notte in un appartamento di Citta' Sant'Angelo, in contrada Gagliarano. Verso l'una le fiamme hanno distrutto la camera da letto di un appartamento che si trova al secondo piano di un casolare di campagna. La stanza e' inagibile. A spegnere le fiamme sono stati i vigili del fuoco di Pescara e Montesilvano i quali hanno evitato che il rogo si propagasse anche nelle altre stanze, comunque danneggiate da calore e fumo. Nel momento in cui e' scoppiato l'incendio in casa c'era il figlio della proprietaria il quale si sarebbe accorto troppo tardi delle fiamme. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, che si stanno occupando delle indagini per scoprire l'origine dell'incendio. 

Ecco gli sviluppi:

Dopo una discussione con la madre avrebbe appiccato un incendio nella casa in cui vivono, a Citta' Sant'Angelo, in contrada Gagliarano, al civico 74. Per questo un uomo di 42 anni, Rinaldo Tepore, e' stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, per il reato di incendio aggravato. Il rogo si e' sviluppato nella notte, verso l'una. Madre e figlio avrebbero discusso, secondo i carabinieri, poi la donna sarebbe uscita di casa e il figlio avrebbe appiccato l'incedio, che ha distrutto la camera da letto della donna, rendendola inagibile, con danni anche alle altre stanze generati da fumo e calore. A domare le fiamme sono stati i vigili del fuoco di Pescara e Montesilvano. Sul posto, per accertare cosa fosse accaduto nel casolare, anche i carabinieri di Montesilvano e Citta' Sant'Angelo, questi ultimi diretti da Arturo D'Addona. Nei giorni scorsi, a quanto pare, il figlio della proprietaria della casa avrebbe minacciato la donna di voler incendiare l'abitazione e avrebbe anche provato a dare fuoco ad una tenda. Poi, davanti ai carabinieri, stanotte l'uomo avrebbe sussurrato qualcosa alla donna del tipo "Te lo avevo detto che avrei appiccato l'incendio". Lei, pero', ha tentato di sminuire tutto e ha anche detto che probabilmente il rogo sarebbe scaturito da una coperta termica. Alla base della discussione, comunque, ci sarebbero solo futili motivi. L'uomo e' rinchiuso in camera di sicurezza.

Rinaldo Tepore, processato questa mattina con rito direttissimo, e' subito tornato in liberta'. L'arresto, eseguito dai carabinieri, e' stato convalidato ma per l'uomo sono stati chiesti i termini a difesa.


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