Colossale truffa con autovelox truccati: 12 sono in Abruzzo

20 Marzo 2011   13:11  

Ci sono anche gli autovelox di Anversa Degli Abruzzi (Aq), Balsorano (Aq), Basciano (Te), Bugnara (Aq), Canosa Sannita (Ch),  Collarmele (Aq), Colledara (Te), Cupello (Ch), San Giovanni Lipioni (Ch), Santa Maria Imbaro (Ch), Treglio (Ch) e Tossiccia (Te) fra quelli che una società bresciana che, con la complicità dei Comuni, taroccava per consentire agli enti locali di rimpinguare le proprie casse.

È quanto emerso da un'inchiesta della Guardia di finanza di Brescia che ha scoperto una truffa colossale che ha interessato tutta Italia, sfociata nella denuncia di 558 persone, di cui 367 dipendenti comunali o funzionari pubblici compiacenti, ora nei guai per truffa aggravata, turbativa d'asta e corruzione.

Il giro d'affari milionario si basa su autovelox non a norma.
A capo dell'organizzazione un sessantenne di Desenzano del Garda, Diego Barosi. Coinvolti mille comuni italiani: in 146 quelli sono state riscontrate anomalie, 12 in Abruzzo.

L'uomo, titolare della 'Garda segnale' e di numerose altre società, che secondo gli inquirenti venivano aperte e chiuse per catalizzare gli appalti delle amministrazioni per la gestione degli autovelox, era già noto alle forze dell'ordine e alle cronache per vicende simili.

Il sistema avrebbe fruttato 11 milioni e mezzo di sanzioni irregolari - gli autovelox erano tarati al rialzo per truccare la velocità rilevata del 15-17% in più rispetto al reale - delle quali l'interessato intascava fino al 40%. L'imponente flusso in denaro è confluito in un impero immobiliare: sono 245 secondo le Fiamme gialle gli immobili riconducibili a Barosi, di cui 51 sono già stati confiscati.


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