Colpo Di Fucile In Auto: Suicida L'Industriale Della Chimica Guido Ghisolfi. Rivelato Il Motivo

Vicepresidente Della Multinazionale Mossi&Ghisolf Trovato Morto

04 Marzo 2015   10:30  

E' stato un colpo di fucile esploso da distanza ravvicinata a uccidere l'industriale Guido Ghisolfi, 58 anni, trovato morto a Carbonara Scrivia, nell'Alessandrino.

Ghisolfi, vicepresidente della multinazionale Mossi&Ghisolfi, era uscito di casa ieri mattina apparentemente tranquillo.

Sono stati i familiari, che non riuscivano a contattarlo, ad avvisare i carabinieri, che nel pomeriggio hanno ritrovato il cadavere dell'industriale all'interno della sua auto.

Secondo i primi rilievi, si è trattato di suicidio.

I militari hanno inoltre appurato che il fucile utilizzato apparteneva allo stesso Ghisolfi.

La multinazionale chimica Mossi & Ghisolfi, è in forte sviluppo nel campo dei 'biocarburanti', con 2.100 dipendenti ed un fatturato annuo di oltre 3 miliardi di dollari.

Ma è stata la "forte depressione" a spingere l'industriale ad uccidersi, rivela l'azienda in una nota firmata "con immenso ed incolmabile dolore" dalla famiglia e dalla direzione.

"Guido Ghisolfi, vicepresidente e amministratore delegato del Gruppo Mossi Ghisolfi, ci ha lasciati. Ieri, a seguito di forti crisi depressive di cui soffriva da tempo, ha deciso di compiere un estremo atto che ha posto fine alla sua vita".

L'imprenditore si è sparato con un colpo di fucile e non avrebbe lasciato alcun messaggio.

Iscritto al Partito Democratico e grande estimatore di Matteo Renzi, aveva contribuito a finanziarne la campagna alle primarie del 2013 con un contributo di 100 mila euro. Ed era considerato alla stregua di un consigliere del premier in materia di impresa ed occupazione.

Ghisolfi aveva fatto parte del comitato di sorveglianza di Intesa San Paolo, subentrando ad Elsa Fornero quando era stata nominata ministro.

L'imprenditore suicida era conosciuto anche negli ambienti sportivi: da giovane era stato dirigente del Derthona basket, la società cestistica della sua città che aveva rilanciato negli anni '80.

"Perdo prima di tutto un amico, l'Italia e il Piemonte perdono un grande imprenditore, un grande innovatore, un uomo di grandissima passione civile"

è il messaggio di Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte.

Guido Ghisolfi, figlio del presidente e fondatore del gruppo, Vittorio, aveva focalizzato il suo impegno manageriale sui biocarburanti.

Era presidente e amministratore delegato di Beta Renewables spa, società del gruppo.

Meno di due anni fa, all'inaugurazione della bioraffineria di Crescentino (Vercelli) aveva illustrato ad una folla di imprenditori e finanzieri, le grandi possibilità di sviluppo e di mercato dei combustibili 'verdi' ottenuti da scarti non alimentari.

L'impianto piemontese produce decine di migliaia di tonnellate di bioetanolo ottenuto da scarti di coltivazioni di riso e frumento e canne dei fossi.

Il gruppo Mossi & Ghisolfi è impegnato in un progetto in Sardegna, nel Sulcis, avversato da chi considera la coltivazione di canne per ottenere il biofuel dannosa l'agricoltura. 


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