Commissione vigilanza su balneazione, Alessandrini in difficoltà e forte imbarazzo

23 Settembre 2015   12:49  

“Il sindaco di Pescara Alessandrini sapeva che il 28 luglio scorso, dopo lo sversamento di 30 milioni di litri di liquami, il mare di Pescara non era balneabile, ma ha deliberatamente scelto di non dirlo a nessuno e di permettere che migliaia di persone, tra pescaresi e turisti, continuassero per giorni a farsi il bagno in mare in mezzo alle feci.

Sapeva che la legge 116, all’articolo 10, obbligava lui e la Regione a informare la popolazione, ma ha scelto di non rispettare la norma. Il primo agosto, sostiene, di aver firmato pure l’ordinanza di divieto di balneazione rimasta segreta e, soprattutto, l’ha protocollata volutamente solo il 3 agosto.

Questa è la verità già confessata dal sindaco Alessandrini il 7 agosto scorso in Comune, e oggi confermata durante l’audizione convocata dalla Commissione regionale di Vigilanza, presieduta da Mauro Febbo, una verità amara, drammatica, e che soprattutto oggi rendono obbligatorie le sue dimissioni per rispetto alla città”.

A dirlo è il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abuzzo, Lorenzo Sospiri al termine dell’audizione odierna, alla quale, seppur invitato, non ha preso parte l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

“Era un sindaco Alessandrini in forte difficoltà e in grandissimo imbarazzo quello che si è presentato dinanzi alla Commissione, un sindaco, evidentemente, consapevole di aver mentito, o comunque omesso un grave incidente a tutta la città – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -.

Siamo ripartiti dalle verità fondamentali emerse nella precedente seduta del 3 settembre, quando lo stesso sindaco Alessandrini non si era presentato, si era giustificato, per prepararsi alla seduta del Consiglio comunale convocato per lo stesso giorno sullo stesso tema, seduta che poi non si è svolta.

Siamo dunque ripartiti dalla rottura della condotta fognaria da 60 centimetri di diametro del 28 luglio scorso che ha determinato lo sversamento in mare di 30milioni di litri di liquami e feci, per 17 ore, con l’utilizzo di 450 litri di Oxystrong per tentare di ripulire le acque.

Abbiamo ovviamente chiesto conto al sindaco Alessandrini di quell’ordinanza di balneazione che il 7 agosto scorso ha svelato di aver firmato il primo agosto, quindi comunque ventiquattro ore dopo che l’Arta gli aveva ufficializzato la non balneabilità delle acque, e il sindaco Alessandrini, in forte imbarazzo, ha confermato di aver scelto di non pubblicare l’ordinanza, quindi di lasciarla segreta, di non divulgarla e non informare la popolazione, tanto che l’ordinanza è stata protocollata solo il 3 agosto.

In sostanza parliamo di un’ordinanza nulla, priva di efficacia. E la cosa più sconcertante è che il sindaco oggi ha affermato di ‘non aver causato danni alla salute dei bagnanti’, in spregio all’impennata di 70-80 accessi in più per casi di gastroenterite tra i bambini registrati in soli 15 giorni dal solo ospedale civile di Pescara, come ha ufficializzato il 3 settembre la dottoressa Carla Granchelli, Direttore del Dipartimento di igiene e prevenzione ambientale della Asl. Ma, evidentemente, su questa sicurezza il sindaco Alessandrini avrà modo di confrontarsi direttamente con le mamme e i papà di quei bambini in occasione della seduta consiliare aperta del Consiglio comunale già convocata per il 29 settembre prossimo.

Ovviamente nel corso della Commissione ho ricordato al sindaco che, con il suo atteggiamento, ha apertamente e volutamente violato la legge 116 del 2008, articolo 10, comma 1, di cui gli ho anche regalato copia sottolineata con l’evidenziatore, legge che impone, in caso di superamento dei limiti di balneazione, l’informazione tempestiva e immediata alla popolazione, proprio perché in quei casi è importante tutelare la popolazione e impedire che si faccia il bagno.

E dinanzi all’osservazione il sindaco Alessandrini si è limitato a fare spallucce, così come non è stato in grado di dare risposte quando gli ho chiesto cosa la sua amministrazione stia facendo attualmente, o ha intenzione di fare nel giro delle prossime settimane per scongiurare ulteriori sversamenti di feci in mare.

Ci sarebbe piaciuto un faccia a faccia tra il sindaco Alessandrini e l’assessore regionale Paolucci, anche lui responsabile dell’informazione della popolazione, ma purtroppo l’assenza di quest’ultimo lo ha impedito.

A questo punto le conclusioni tratte in Commissione sono inevitabili: il sindaco di Pescara è venuto meno a un obbligo di legge fondamentale, ha violato la norma, e ha tradito il patto di fiducia con la città stessa che non gli crede più, né a lui né tantomeno alla sua giunta.

Oggi non riteniamo ci siano più le condizioni perché continui a rivestire la carica di primo cittadino e dovrebbe rassegnare le sue dimissioni, prim’ancora che in Consiglio si discuta la sfiducia e, soprattutto, anche prima della seduta consiliare del 29 settembre”.

 


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