Comune Pescara, Cna, con tasse stangata su imprese e famiglie

04 Settembre 2014   13:06  

Addizionale Irpef pressoche' quadruplicata per imprese e famiglie. Aliquote Tasi, la tassa che si aggiunge all'Imu, che crescono di una volta e mezza. Tutto cio' mentre resta ancora da scoprire di quale entita' sara' la tassa sullo smaltimento dei rifiuti, la Tari.

Sta in queste cifre "da brivido" il senso dell'autentica stangata fiscale decisa ieri dal Consiglio comunale di Pescara a carico di imprese e famiglie: un trittico che finira' per dare alla nuova Iuc - cosi' si chiama in una jungla di nuove sigle la tassa che le riassume tutte - le dimensioni di un vero e proprio salasso. Sottraendo ai cittadini le poche risorse in circolazione, come i famosi 80 euro nelle buste paga piu' povere, che avrebbero dovuto invece rilanciare i consumi.

All'indomani della decisione assunta dall'assemblea cittadina, nonostante la forte pressione contraria di associazioni d'impresa e sindacati dei lavoratori, e' il direttore della Cna provinciale, Carmine Salce, a proporre qualche primo calcolo sommario: "Per quel che riguarda l'addizionale Irpef comunale, che nel 2013 incideva su un reddito di 25mila euro con una quota di 122 euro, pari allo 0,49%, ora dopo gli aumenti si passera' a 432 euro, pari all'1,73%. E cio' incidera' tanto sugli imprenditori che sulle famiglie".

I calcoli fatti in via Cetteo Ciglia dicono poi che un ulteriore salasso arrivera' attraverso la Tasi, ovvero la Tassa sui servizi indivisibili, che gravera' tanto sui proprietari che sugli inquilini. Ebbene, a fronte di un immobile di 100 metri quadrati adibito ad abitazione principale, dice Salce "si pagheranno adesso 345 euro, contro gli zero euro del 2013 e i soli 183 del 2012".

Per quanto attiene ai rifiuti, poi, la confederazione artigiana pescarese non si attende niente di buono neanche dalla rideterminazione delle tariffe a carico di abitazioni, negozi e laboratori: qualcosa, pero' - avverte la Cna - dira' pure il fatto che a pagare la prima rata del 2014 sono stati davvero in pochi, visto che le stime provenienti dallo stesso Palazzo di citta' parlano di introiti per appena il 20% dei contribuenti interessati. Insomma, una autentica debacle che avrebbe dovuto mettere sull'avviso gli amministratori della citta'.

A detta della Cna, dunque, la linea scelta dai nuovi amministratori pescaresi rischia di avere una sola conseguenza: entrate effettive largamente inferiori alle attese e largamente insufficienti a far fronte alle spese.

"Allora - conclude Salce - si avra' la prova provata che la sola strada praticabile e' il taglio delle spese, come noi abbiamo suggerito e non un aumento delle entrate che rischia di restare solo sulla carta. Immagino che entro la fine dell'anno si dovra' prendere atto di questa necessita', in modo da cambiare le scelte gia' dai primi mesi del 2015".


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