Condannata a 13 Anni la Vivandiera di Messina Denaro: Accudì il Boss Durante la Latitanza
Lorena Lanceri è stata condannata a 13 anni e 8 mesi dal giudice per l'udienza preliminare di Palermo. La donna, coinvolta in un abbreviato, è stata giudicata colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa, avendo accudito per mesi il boss Matteo Messina Denaro durante la sua latitanza.
Il giudice ha inflitto una pena di 6 anni e 8 mesi al marito di Lanceri, Emanuele Bonafede, accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Inizialmente accusata di favoreggiamento, l'accusa per Lorena Lanceri è stata successivamente modificata nel corso delle indagini.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido, ha portato alla scoperta del ruolo della coppia. Bonafede e Lanceri hanno ospitato Messina Denaro nella loro casa a Campobello di Mazara, permettendogli di trascorrere ore in tranquillità, incontrare persone e ridurre il rischio di essere individuato dalle forze dell'ordine.
Oltre a preparare pasti per il capomafia ricercato, la coppia effettuava una stretta vigilanza sulla zona, controllando attentamente l'uscita e l'entrata di Messina Denaro per evitare avvistamenti da parte delle autorità.
Il rapporto di fedeltà della coppia a Messina Denaro era evidente, con il boss che ricambiava con regali di valore, come un Rolex da 6.300 euro donato al figlio dei Bonafede nel 2017. La relazione tra Lanceri e il boss è stata confermata da una lettera firmata "Diletta", il nome in codice di Lanceri, in cui dichiarava il suo amore a Messina Denaro.
Durante le indagini sono emerse impronte di Lanceri sul diario di Messina Denaro e su vari supporti contenenti dati custoditi nel suo covo di Campobello di Mazara. La donna è accusata anche di aver effettuato acquisti per conto del boss su Amazon. La condanna sottolinea la complicità della Lanceri nella latitanza di Messina Denaro e il ruolo chiave che ha svolto nel suo sostegno logistico e affettivo durante il periodo di fuga.
