Confcommercio contraria alla liberalizzazione degli orari dei negozi

05 Gennaio 2012   20:48  

«La liberalizzazione indiscriminata degli orari di apertura dei negozi rappresenterebbe il classico colpo di grazia per il piccolo commercio al dettaglio locale». Lo afferma il presidente di Confcommercio della provincia di Chieti Angelo Allegrino che boccia la liberelizzazioen degli orari decisa dal Governo e chiede alla Regione di presentare ricorso contro il provvedimento. «Ricorra subito contro questa norma ammazza commercio – dice Allegrino – o, in alternativa, non si adegui supinamente ad attuarla. La Confcommercio, questo è sicuro, non lo permetterà ed è pronta a fare le barricate pur di salvaguardare i diritti del piccolo commercio e delle migliaia di imprese terziarie locali che a fatica stanno reggendo l’urto della crisi economica. La definizione degli orari commerciali – conclude Allegrino – spetta alle Regioni. La liberalizzazione indiscriminata degli orari rischia di avere risvolti negativi anche per la vita sociale di chi opera nel commercio».

Le precisazioni di Castiglione: L’assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, relativamente alle norme adottate dal Governo Monti che liberalizzano il settore commercio, precisa che «le Associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio hanno ragione ad essere preoccupate circa il provvedimento in essere. L’attuale Amministrazione Regionale, conscia di tale preoccupazione si era adoperata già da tempo bloccando per 24 mesi le aperture di nuovi insediamenti della Grande Distribuzione ed era pronta ad inserire nel Testo Unico del Commercio un ulteriore inasprimento in tal senso della norma». «Ma il provvedimento nazionale – prosegue Castiglione – comunque cambia, di fatto, le regole del gioco che impongono l’adeguamento della normativa regionale a quella nazionale. Stiamo valutando la possibilità di poter ricorrere alla Corte Costituzionale contro la norma nazionale – afferma Castiglione -, così come altre Regioni hanno fatto, sia relativamente ai nuovi insediamenti commerciali sia alla liberalizzazione degli orari, compatibilmente con quanto previsto dall’ordinamento giuridico. Trattandosi di legge dello Stato, non è possibile comunque andare in deroga, ed il fatto che la Regione Abruzzo faccia o meno ricorso non preclude la possibilità che i singoli comuni possano adottare provvedimenti di liberalizzazione in linea con la normativa nazionale, come già ha fatto il Comune di S. Giovanni Teatino, così come altre amministrazioni comunali si apprestano ad adottare simili provvedimenti. L’obiettivo principale che la Regione Abruzzo intende perseguire è quello di veder tutelato il futuro dei piccoli commercianti, dei loro dipendenti ma anche del personale della Grande Distribuzione attualmente esistente nella nostra Regione». Castiglione si augura che «non si vada incontro ad una guerra fratricida, ma che si possa arrivare ad una soluzione la più condivisa possibile»


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